di Giuseppe Di Marco
L’Utes potrebbe presto trasferirsi dai locali del Liceo Scientifico “Rosetti”. La Provincia ha infatti disdetto il contratto d’affitto che assegna alcuni spazi dell’istituto all’Università di Tutte le Età e del Tempo Libero. Nei prossimi mesi le aule serviranno ad ospitare i ragazzi del Liceo Classico “Leopardi”, che verrà sottoposto ad un intervento di adeguamento sismico. In futuro, però, le classi delle superiori potrebbero essere convertite in una nuova sede dell’Anpi sambenedettese.
Per ora, il dato di fatto è che Palazzo San Filippo ha chiuso il contratto con l’Utes. Si tratta, in realtà, di un atto burocratico necessario: la stipula scadrà a fine marzo 2023, e la Provincia è tenuta a comunicarlo con una disdetta ufficiale, peraltro non irreversibile. A gennaio quindi verrà aperto il cantiere al Classico, che potrebbe aver bisogno di una decina di aule per i propri studenti. Alla consegna dei lavori, però, non è detto che le chiavi vengano riconsegnate all’Utes. A dichiararsi interessata, nel frattempo, è stata la sezione rivierasca dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia.
«Lo scorso 3 ottobre ne ho parlato con alcuni referenti politici della provincia – spiega Antonio Bruni, vicepresidente Anpi provinciale – durante l’incontro mi è stata prospettata la possibilità di realizzare una sede nei locali dello scientifico, e mi sono dichiarato disposto a discuterne. L’Anpi della Riviera attualmente non ha una sede fissa: per realizzare incontri e manifestazioni culturali dobbiamo sempre appoggiarci ad un’altra struttura, nonostante una sempre nutrita partecipazione di giovani e veterani, che ha portato la nostra sezione alla bellezza di 60 iscritti. Ovviamente non siamo intenzionati a destare malumori: la nostra disponibilità è legata al benestare unanime dell’Utes e della Provincia stessa».
In Provincia, la questione ha generato il classico vespaio: il vertice ha già convocato tecnici e consiglieri per salvare capra e cavoli, e soprattutto non provocare un “incidente diplomatico”. Nei prossimi giorni dovrebbe essere interpellato anche il sindaco di San Benedetto, Antonio Spazzafumo: l’Amministrazione comunale infatti potrebbe pescare dal proprio patrimonio per far sì che nessuno rimanga senza sede.
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