di Giuseppe Di Marco
Schiamazzi a tarda ora della notte, deiezioni sui portoni delle abitazioni: i cittadini di Porto d’Ascoli Centro denunciano il proliferare di baby gang nelle aree del quartiere maggiormente frequentate da famiglie e anziani. Il presidente di comitato Elio Core scrive al sindaco Antonio Spazzafumo chiedendo l’installazione di videocamere di sorveglianza.
«Da tempo – scrive Core – giungono all’attenzione del comitato di quartiere proteste di cittadini che riferiscono attraverso telefonate, foto e messaggi vocali, il degradante fenomeno che avviene in alcuni punti del quartiere. Mi riferisco a Piazza Cristo Re e allo spazio verde pubblico attrezzato, sito in Via Tronto. Baby gang di varie età durante le ore notturne, come riferiscono i cittadini, sostano in detti punti sino a tarda notte, ponendo in essere schiamazzi, urinando e non solo davanti agli androni delle abitazioni, lasciando bottiglie vuote in plastica e in vetro sul selciato, insomma sporcizia di ogni genere ovunque».
Per il presidente di comitato, il fenomeno lederebbe l’immagine di meta turistica che si è costruita nel tempo San Benedetto. «La città e il nostro quartiere non sopportano e non vogliono queste devastanti immagini da terzo mondo – continua Core – essendo peraltro San Benedetto una città a vocazione turistica. Peraltro ciò risulta essere in palese contrasto con gli sforzi fatti dall’Amministrazione comunale e dalla Picenambiente, nell’effettuare una radicale pulizia a favore del decoro urbano proprio nel centro di Porto D’Ascoli».
Da qui, la richiesta di apparecchi per la videosorveglianza, specialmente nelle ore notturne. «Allo scopo di prevenire e scoraggiare questi atti di teppismo – conclude la lettera – suggeriamo la presenza di telecamere presso gli spazi sopra citati unitamente ad una maggiore vigilanza delle famiglie nei confronti dei figli e di altri organi preposti. Siamo certi che il sindaco mostrerà sensibilità verso tali problemi. Auspichiamo un immediato intervento e al contempo un confronto anche con il comitato di quartiere per trovare le soluzioni più opportune da intraprendere al fine di risolvere in radice l’inqualificabile fenomeno in atto».
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