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Infermieri e oss “incatenati” davanti al “Mazzoni”: in tanti alla manifestazione di Nursind, Nursing Up e Usb (Video e foto)

ASCOLI - La protesta è scattata dopo il fallimento del tentativo di conciliazione in Prefettura. I segretari territoriali: «Il 9 novembre siamo stati convocati in Regione, dove ci aspettiamo risposte concrete, oppure andremo avanti»
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La pioggia, che ha ricordato in quale stagione siamo, non ha fermato infermieri e Oss aderenti ai sindacati Nursind, Nursing Up e Usb: si sono ritrovati numerosi a far sentire la loro voce – ed il loro dissenso – nella manifestazione, organizzata per oggi 4 novembre, davanti all’ospedale “Mazzoni” di Ascoli.

 

«Mai più schiavi di questo sistema», era il messaggio lanciato dal gesto di incatenarsi davanti alla sbarra dell’ingresso principale, dove sono rimasti, dandosi il cambio, dalle ore 9 alle 13.

 

«Si è trattato di colleghi – hanno tenuto a precisare i segretari territoriali Maurizio Pelosi (Nursind), Roberto Tassi (Nursing Up) e Mauro Giuliani (Ubs) – che non hanno lasciato il posto di lavoro per venire a manifestare. Ma di persone che hanno smontato dopo la notte o che erano a casa a riposo».

 

E’ evidente quindi che i temi avanzati sono molto sentiti dalla categoria e i rappresentanti sindacali sono intenzionati ad andare avanti nella vertenza, iniziata con la diffida ai vertici della Sanità regionale e locale con al centro gli incarichi di funzione, poi lo stato di agitazione, sfociato in un nulla di fatto dal tentativo di raffreddamento, in Prefettura, lo scorso 24 ottobre.

 

In quella sede i sindacalisti si erano organizzati per la manifestazione. Nel frattempo ha avuto seguito anche la diffida, con la convocazione in Ancona. Presenti il direttore del Dipartimento Salute del Agenzia regionale sanitaria, Marco Gozzini, ed il direttore di Area Vasta 5 Massimo Esposito.

 

«Hanno ascoltato le nostre ragioni, ma non si sono espressi», precida Pelosi, anche a nome dei colleghi sindacalisti.

 

Il prossimo appuntamento, dal quale tutti i rappresentanti dei lavoratori – oltre a Nursind, Nursing Up e Usb, ma anche Cgil, Cisl e Uil funzione pubblica, Ugl Salute, Fials e RSU – si aspettano risposte concrete è l’incontro alla Regione Marche del prossimo 9 novembre.

 

Gli argomenti, la restituzione di 495.000 euro del Fondo Produttività 2021 ai lavoratori comparto e relativo pagamento a saldo, la rideterminazione del Fondo Contrattuale, inferiore rispetto alle altre Aree Vaste di circa 1.000 euro pro-capite, generando di fatto una disparità di trattamento economico per i lavoratori dell’AV5.

 

Alla base della manifestazione di oggi, c’erano – tra la altre cose, come tempi di vestizione e indennità malattie infettive e la stabilizzazione dei precari – le motivazioni della diffida, cioè «la ripartizione delle risorse all’interno del fondo – si legge in una nota firmata da Pelosi, Tassi e Giuliani – fondamentale per conoscere l’esatto ammontare a tutt’oggi, della spesa anno 2022 relativa al fondo “Condizioni di lavoro e incarichi” e se esiste la disponibilità delle risorse economiche oppure se lo stesso fondo risulta incapiente.

È logico ritenere che solo dopo essere venuti a conoscenza di quanto sopra richiesto, la direzione di Area Vasta 5 possa presentare proposta di accordo  e predisporre un organigramma  relativo ad Incarichi di Funzione». 

 

Si è protestato anche per «il ripristino della legalità – continua la nota sindacale – ed il rispetto dei diritti sanciti dalla normativa vigente, rispetto alla copertura dei turni di servizio, al riposo giornaliero e settimanale ed alle procedure non congrue relative alla copertura dei turni, i richiami in servizio e l’utilizzo dei social media per comunicazioni di servizio, preposti dal datore di lavoro».

m.n.g.


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