di Maria Nerina Galiè
Il terremoto, quello vero verificatosi ieri, 9 novembre, nel nord delle Marche, ha fermato l’incontro al Dipartimento Salute della Regione, convocato in risposta alla richiesta dei sindacalisti di Area Vasta 5.
Ma già un “terremoto” serpeggiava tra una parte dei rappresentanti dei lavoratori, che avevano annunciato l’intenzione di disertare il tavolo, spiegandone i motivi.
Accade in questi giorni in cui cresce la tensione tra chi sta portando avanti la trattativa per tutelare i diritti dei lavoratori della Sanità, infermieri e oss in particolare.
All’incontro in Ancona erano state convocate tutte le sigle sindacali anche se la vertenza è portata avanti da due gruppi distinti che, pur avendo davanti gli stessi obiettivi, inspiegabilmente, sembrano seguire strade diverse.
Da una parte ci sono Cgil, Cisl, Uil, Ugl Salute, Fials e Rsu (una buona parte). Dall’altra Nursind, Nursing up e Usb.
Entrambi gli “schieramenti” hanno indetto lo stato di agitazione, ma in momento diversi. Nursind, Nursing up e Usb hanno espletato – senza successo – il tentativo di conciliazione in prefettura lo scorso 24 ottobre ed il 4 hanno organizzato un partecipato presidio davanti all’ospedale “Mazzoni” di Ascoli.
Gli altri erano stati convocati per il 2 novembre, ma hanno preferito rinviare la riunione, proprio perché nel frattempo era stato programmato il tavolo del 9 novembre al Dipartimento Salute. L’appuntamento in Prefettura è stato dunque spostato al 15 novembre.
Ed ora viene il “ma”. Cgil, Cisl, Uil, Ugl Salute, Fials e Rsu già avevano espresso dissenso per due motivi: “la riunione si sarebbe tenuta online a fronte dell’indisponibilità della Sala Raffaello e che l’invito era rivolto
indistintamente a tutti, impropriamente inoltrata a tutte le rappresentanze sindacali, ivi comprese coloro che non avevano attivato la procedura di raffreddamento”, si legge nella nota sindacale.
Invece, per Cgil, Cisl, Uil, Ugl Salute, Fials e Rsu “la riunione, stante la peculiarità degli argomenti da trattare non può essere svolta in modalità online”.
Inoltre, sempre per Cgil, Cisl, Uil, Ugl Salute, Fials e Rsu “l’incontro non poteva che essere svolto unicamente tra la Regione Marche e Asur con le organizzazioni sindacali legittimamente rappresentata, in quanto uniche ad aver formalmente aperto in Prefettura il tavolo”. Volevano quindi che Nursind Nursing Up e Usb fossero tagliati fuori, sebbene loro avevano pure innescato la proceduta per lo stato di agitazione.
La richiesta di Cgil, Cisl, Uil, Ugl Salute, Fials e Rsu non è stata accolta. Di conseguenza avevano confermato, la sera prima dell’incontro, che non avrebbero partecipato.
Madre natura ci ha messo del suo e, scatenando la potente scossa tellurica, ha evitato l’incontro, al quale comunque avrebbero partecipato, in video conferenza, Nursind, Nursing Up e Usb che – dopo l’annullamento – hanno scritto: “Ovviamente ci attendiamo una convocazione imminente e in attesa continua lo stato di agitazione del personale dell’Av5, e decideremo come proseguire e mettere in atto tutte le azioni sindacali per ottenere Diritti Salario e Dignità. Continuiamo, intanto, a chiedere trasparenza e informazione dovuta rispetto ai Fondi contrattuali del 2022 a esclusiva tutela dei lavoratori”.
La spaccatura tra sindacati si fa sempre più netta, con il rischio che l’opinione pubblica – e forse anche chi deve accogliere le istanze dei lavoratori – finirà per perdere di vista le criticità da risolvere.
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