Ascoli-Frosinone, ultimo atto: il giudice sportivo usa la mano pesante

di Salvatore Mastropietro

È finalmente arrivato il tanto atteso verdetto del giudice sportivo ed in casa Ascoli, come si sospettava dopo quanto accaduto al “Del Duca”, non è stato condito da buone notizie. Con il club bianconero è stata usata, infatti, la mano pesante, cosa che fa presumere il fatto che l’arbitro Livio Marinelli di Tivoli – maresciallo dell’Esercito – non si sia affatto risparmiato nel referto compilato nel post partita.

Collocolo in azione contro il Frosinone (foto Ascoli Calcio)

Andando per ordine, la decisione che fa più discutere è quella relativa a Michele Collocolo, a cui sono state comminate ben due giornate di squalifica «per avere, al 3’ st, contestato una decisione arbitrale, rivolgendo al direttore di gara un’espressione irriguardosa». La sanzione sembra un po’ eccessiva, soprattutto se si compara l’episodio che ha avuto protagonista il centrocampista pugliese ad altri accaduti nel weekend. Guardando in Serie A, ad esempio, la stessa squalifica è stata inflitta all’allenatore della Roma José Mourinho, recidivo nonché reo confesso di “gravi offese” (ben più pesanti di quelle che – il condizionale è d’obbligo – sarebbero state rivolte da Collocolo).

Bucchi (foto Ascoli Calcio)

A Cristian Bucchi, allontanato dalla panchina “per avere, al 26’ st, contestato con veemenza una decisione arbitrale, rivolgendo al Direttore di gara parole irrispettose; infrazione rilevata dal Quarto Ufficiale”, è stato comminato un turno di squalifica.

L’arbitro Marinelli (foto Ascoli Calcio)

A livello di ammende, il club bianconero dovrà pagare ben 20.000 euro – si legge nel referto – “per avere omesso di impedire, al 26’ st, l’ingresso nel recinto di giuoco di due persone non autorizzate che, arrivando in prossimità del terreno di giuoco, contestavano con atteggiamento intimidatorio ed espressioni gravemente ingiuriose l’operato arbitrale costringendo, pertanto, l’arbitro ad interrompere la gara per circa un minuto e mezzo, reiterando tale atteggiamento anche al termine della gara all’interno degli spogliatoi”. Il riferimento alla “discesa a bordo campo” del patron Massimo Pulcinelli – non tesserato e dunque non direttamente punibile – è abbastanza chiaro. Ma non è tutto: tra le motivazioni dell’ammenda c’è anche il comportamento dei tifosi, colpevoli di “avere inoltre, nel corso del secondo tempo, intonato ripetutamente un coro insultante nei confronti del Direttore di gara; per avere infine, al termine della gara, lanciato nel recinto di giuoco tre bottigliette di plastica una delle quali colpiva un calciatore della squadra avversaria causandogli momentaneo dolore; sanzione attenuata ex art. 29, comma 1 lett. b) CGS

A ciò si aggiungono anche 5.000 euro “a titolo di responsabilità diretta per il comportamento tenuto al termine della gara dal proprio Presidente”. Insomma, quasi un terzo dell’incasso lordo registrato contro il Frosinone sarà da “versare” – al netto di ricorsi comunque poco probabili – alla Lega B. Come se non bastasse anche il presidente Carlo Neri, che ha perso le staffe nonostante il suo classico aplomb, si è visto comminare un’ammenda da 5.000 euro “per avere, al termine della gara, nel tunnel che adduce agli spogliatoi, contestato l’operata dell’Arbitro rivolgendo a quest’ultimo espressioni ingiuriose”. L’unica notizia positiva, per così dire, è data dal fatto di aver scampato il pericolo di un’inibizione.

PICCHIO VILLAGE – Sul campo intanto è ripresa la preparazione agli ordini di Cristian Bucchi dopo i due giorni di riposo concessi. Assente il solo Giovane, impegnato con la Nazionale Under 20. Il gruppo ha svolto attivazione motoria, lavoro metabolico, possesso palla e partita. Domani è in programma una doppia seduta di allenamenti, alle ore 11 e alle 14, al Picchio Village.

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