Irradia meno radiazioni e offre diagnosi più accurate su pazienti oncologici, cardiologici e neurologici, adulti ed in età pediatrica affetti da tumori ed epilessia.
L’Azienda ospedaliero universitaria delle Marche ha inaugurato oggi la Pet – Risonanza Magnetica a 3 Tesla, macchinario all’avanguardia, primo nella nostra regione che permette l’esecuzione simultanea di indagini Pet e di Risonanza Magnetica (Rm). In pratica l’apparecchiatura raccoglie con un’unica indagine diagnostica le informazioni che altrimenti andrebbero raccolte con due metodiche: la Pet per la funzionalità e vitalità cellulare, e la Rm (per la morfologia e caratterizzazione tissutale). Questa nuova modalità “ibrida” di diagnostica d’immagini rappresenta la frontiera più avanzata del “molecular imaging”.
A questo proposito il professor Andrea Giovagnoni, direttore del Dipartimento Scienze Radiologiche Aou Marche e presidente Sirm questa mattina ha espresso soddisfazione.
«La caratteristica altamente innovativa della Pet/Rm è che permette l’esecuzione simultanea di indagini Pet (Positron Emission Tomography) e di Risonanza Magnetica (Rm). – ha spiegato – L’industria ha sviluppato un’apparecchiatura così complessa per offrire a medici e pazienti un mezzo in grado di sfruttare, con un’unica indagine diagnostica, le informazioni fornite da queste due metodiche: funzionalità e vitalità cellulare con la Pet e morfologia e caratterizzazione tissutale con la Rm.
Un altro importante vantaggio della Pet/Rm, rispetto alla tradizionale Pet/Ct, è dato dalla forte riduzione dell’esposizione dei pazienti alle radiazioni ionizzanti, poiché la Risonanza utilizza campi magnetici al posto dei raggi X; per questo è particolarmente indicata per lo studio delle patologie oncologiche dei bambini.
Sono già in essere contatti con Centri di ricerca nazionali e internazionali per attivare progetti di ricerca comuni nei vari campi di applicazione. Attualmente in tutto il mondo ne sono state installate solo poco decine di questi macchinari e solo due della stessa tipologia in Italia (l’altra è al San Raffele di Milano)».
Per il direttore generale dell’Aou, Michele Caporossi, «il valore di questo nuovo asset tecnologico di ricerca e di diagnostica di precisione che abbiamo l’orgoglio di aver realizzato nella nostra Azienda, consiste in un deciso e assoluto ampliamento del processo di “ibridazione” che abbiamo prescelto come una delle principali linee strategiche di sviluppo.
L’ibridazione è tecnologica, gestionale, ma prima di tutto culturale. Significa che tutti i saperi e i processi si prendono per mano per sviluppare allo spasimo la risposta unitaria ma anche personalizzata da dare ai pazienti. Ibride sono le nostre sale cardiovascolari e aritmologiche ma ibrido è anche il percorso di presa in carico del paziente oncologico che nel Corm è il molecolar tumor board. L’ibrido moltiplica l’efficacia pratica ma anche l’appropriatezza dei percorsi di cura. L’ibrido è un potente scudo contro la scarsità delle risorse da destinare al sistema sanitario. Ibrido è l’abbandono dell’autoreferenzialità nel nostro agire clinico e scientifico».
Il macchinario è stato acquisito con un importante investimento dell’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche di complessivi euro 5,7 milioni, comprensivo della ingente somma di circa 1.3 milioni di euro del lascito ereditario di Teresa Casagrande, che ha destinato la cifra con una precisa destinazione: favorire progettualità legate alla ricerca in campo oncologico. Allo scopo, è stato elaborato un progetto clinico e di ricerca oncologica denominato “Progetto Rimante”, incentrato sull’impiego della Rmn 3 Tesla nell’ambito della gestione clinica dei pazienti oncologici; lo stesso che ha consentito di acquisire la suddetta donazione per l’acquisto della Rm/Pet. Allo scopo, è stato elaborato un progetto clinico e di ricerca oncologica denominato “Progetto Rimante”, incentrato sull’impiego della Rmn 3 Tesla nell’ambito della gestione clinica dei pazienti oncologici; lo stesso che ha consentito di acquisire la suddetta donazione per l’acquisto della Rm/Pet.
La professoressa Rossana Berardi, ordinario di Oncologia all’Università Politecnica delle Marche, Direttrice della Clinica Oncologica dell’Aou delle Marche e consigliere nazionale Aiom ha aggiunto che «il progetto Rimante3 (la risonanza magnetica nucleare 3 Tesla nella prevenzione, diagnosi precoce, personalizzazione dei trattamenti ed impatto sulla qualita’ di vita dei pazienti oncologici) è incentrato sull’impiego della Rmn 3 Tesla nell’ambito del management di pazienti affetti da neoplasie mammarie, polmonari, gastrointestinali, genitourinarie e ginecologiche. Le finalità saranno molteplici e importanti, tra queste lo studio dell’eterogeneità della neoplasia, ovvero delle diversità che questa presenta sia nella sede primitiva che nelle metastasi al fine di poter identificare i pazienti che potranno meglio rispondere ai trattamenti oncologici, in particolare all’immunoterapia. Oggi abbiamo, infatti, importanti opportunità terapeutiche per i nostri pazienti, tuttavia non tutti rispondono in maniera analoga e non abbiamo elementi per prevedere il futuro: questo macchinario ci aiuterà a meglio caratterizzare la malattia e a riuscire a predire in maniera più accurata l’eventuale risposta ai trattamenti».
Oggi, pur in presenza di varie opportunità terapeutiche per i pazienti, non tutti rispondono al meglio; questo macchinario aiuterà a caratterizzare meglio la malattia e a riuscire a mirare al meglio i trattamenti.
«Siccome molti tumori sono caratterizzati da alterazioni molecolari e funzionali, l’utilizzo della avanzata tecnologia della Pet/Rm permette di studiare non solo la morfologia, ma di caratterizzare i tessuti tumorali in modo non invasivo a seconda del loro consumo di certe particolari sostanze e distinguendoli dai tessuti sani, fornendo dati anche numerici per monitorare oggettivamente l’efficacia delle terapie – ha specificato Luca Burroni, direttore Sod Medicina Nucleare Aou Marche – è particolarmente utile per la diagnosi e la stadiazione dei tumori cerebrali, del collo, della mammella, del fegato e dell’apparato urogenitale, ma anche nelle patologie non neoplastiche del cuore ed in campo neurologico per lo studio delle demenze e delle epilessie. Presenta il vantaggio di una ridotta quantità di radiazioni ionizzanti emesse e pertanto è indicata per lo studio dei tumori nei bambini».
L’apparecchiatura rappresenta un polo di attrazione clinico-assistenziale e di ricerca, ponendosi come Centro di eccellenza a livello nazionale per lo studio e la diagnosi delle neoplasie e delle patologie reumatologiche. Ne è convinto anche Dino Latini, presidente dell’Assemblea regionale delle Marche.
«Sono onorato di partecipare alla presentazione di questo strumento straordinario che è la risonanza magnetica nucleare 3 Tesla. – ha detto Latini – Un gioiello tecnologico unico, da oggi in dotazione all’Azienda Ospedaliero Universitaria delle Marche, che sosterrà con decisione la Prevenzione e la Diagnosi Precoce delle malattie oncologiche, la Qualità della vita dei pazienti, la Ricerca. Un pensiero commosso a Teresa Casagrande e un ringraziamento alla sua famiglia da parte di tutta l’Assemblea Regionale per la sensibilità dimostrata, che ha reso concreto l’acquisto di questo macchinario».
In chiusura Filippo Saltamartini, assessore alla Sanità Regione Marche che, pur assente, non ha voluto far mancare il suo contributo. «Sono dispiaciuto di non essere presente a questa inaugurazione. – ha fatto sapere – La Rm-Pet 3 Tesla unisce l’accuratezza della Pat a quella di una Risonanza, e permette a Torrette di fare un salto di qualità importante dal punto di vista tecnologico e clinico. Ha applicazioni dal punto di vista oncologico, cardiovascolare, pediatrico e ginecologico. Inoltre è stata acquistata anche grazie al contributo di una benefattrice: una donazione è un fatto estremamente importante perché avvicina i cittadini alla pubblica amministrazione, grazie a uno stretto connubio tra pubblico e privato, in un settore vitale come quello della sanità».
Oltre al dg Caporossi hanno partecipato alla presentazione della nuova apparecchiatura il professor Mauro Silvestrini, preside Univpm Ancona; il professor Andrea Giovagnoni, direttore Dipartimento Scienze Radiologiche Aou Marche e presidente della Società Italiana di Radiologia Medica e Interventistica; il dottor Luca Burroni, direttore Sod Medicina Nucleare – Aou Marche; il professor Gabriele Polonar, direttore Sod Clinica Neuroradiologia Aou Marche; la professoressa Rossana Berardi, direttrice Sod Clinica Oncologica Aou Marche – Univpm e responsabile del “Progetto Rimante – Donazione Casagrande”- e la dottoressa Maria Luisa De Rimini, presidente Aimn.
(foto/video Giusy Marinelli)
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