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Picenambiente, Giorgio De Vecchis: «Si specifichi cosa riguarda la variazione di bilancio da 813.000 euro» (Video e foto)

SAN BENEDETTO - La liquidazione relativa alla gestione dell'ex discarica Colle Sgariglia viene contestata dal consigliere di minoranza: «Bisogna affermare il controllo pubblico della società, che è dato dalla trasparenza nelle assunzioni e nella gestione dei servizi»
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L'intervento di Giorgio De Vecchis in Consiglio comunale sulla variazione di bilancio che riguarda la Picenambiente

 

 

testo e video di Giuseppe Di Marco

 

E’ oramai un convitato di pietra del Consiglio comunale: il dibattito sulla Picenambiente torna ad accendere gli animi in emiciclo durante la discussione aperta sulle variazioni di bilancio.

 

Tra queste figura anche l’incremento nell’esercizio corrente dello stanziamento di 813.927,50 euro, «necessario per rimpinguare – recita la ratifica – lo stanziamento dell’intervento di spesa, insufficiente per consentire al servizio Qualità dell’Ambiente e Transizione Ecologica la liquidazione alla Picenambiente spa delle fatture relative alla rata trimestrale, relativa alla gestione post-operativa dell’ex discarica Colle Sgariglia e ai canoni mensili dei servizi di competenza dell’anno corrente».

 

Giorgio De Vecchis (Gruppo Misto)

 

«Che la spesa per il conferimento dei rifiuti potesse aumentare era prevedibile – ribatte il consigliere Giorgio De Vecchis, da oggi ufficialmente membro della minoranza – Bisogna quindi capire quanto di questi 813.000 euro sia destinato al rincaro dovuto al conferimento fuori bacino. Il controllo pubblico è dato dalla consapevolezza. Qui bisogna perseguire l’interesse pubblico, che è dato dalla trasparenza, nelle assunzioni e nella gestione degli incarichi».

 

Il consigliere ha inoltre ricordato come in passato siano state chieste le dimissioni dell’attuale presidente di PicenambienteRolando Rosetti. Un argomento sul quale la maggioranza comunale, negli ultimi mesi, si è spaccata.

 

Il tema viene declinato sul possibile aumento della tassa sui rifiuti. «Questa è una maxi variazione che dimostra mancanza di visione e capacità di previsione – dice Paolo Canducci (Verdi) – Gli 800.000 euro per Picenambiente erano prevedibili. Il prossimo anno non ce la farà e si dovrà aumentare la Tari, perché non c’è più un indirizzo. Avreste dovuto aumentare il porta a porta, invece la differenziata è passata dal 72% al 63%».

 

La linea viene condivisa anche da parte della maggioranza. «Ribadiamo la necessità di qualificare la Picenambiente come società a controllo pubblico – aggiunge Simone De Vecchis (Rivoluzione Civica) – una cosa che è già affermata dal suo statuto e dal fatto che il Comune individua il presidente del consiglio d’amministrazione. Tuttavia penso sia fondamentale per far sì che si affidino servizi tramite procedure di evidenza pubblica. Un fallimento, in tal senso, non sarà tollerato».


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