«Ad Arquata del Tronto, uno dei simboli del devastante sisma del 2016 che devastò il centro Italia, per l’approvazione dei piani urbanistici attuativi relativi al capoluogo e 6 frazioni. Sentivo il dovere di esserci. Ero qui il 24 agosto del 2016, sono qui oggi. Noi ci siamo».
Innegabile il suo impegno, sin da subito dopo il terremoto del 2016, prima nell’emergenza e poi nella ricostruzione.
Una continuità d’azione che fa pensare a una sua imminente nomina a Commissario straordinario per la ricostruzione, a dare il cambio all’apprezzato Giovanni Legnini, scelto dal ministro per la Protezione civile e le Politiche del mare Nello Musumeci come Commissario straordinario per la Protezione civile ad Ischia, dove era già commissario in carica per la ricostruzione post terremoto. Un impegno che, come ha sottolineato lo stesso ministro, dovrà affrontare immediatamente.
Questo ha fatto pensare ad un passaggio del testimone e il senatore Guido Castelli, in quota a Fratelli d’Italia da assessore della giunta Acquaroli, titolare, fino a qualche settimana fa, della delega alla Ricostruzione, sarebbe secondo molti l’ideale prosecutore dell’opera di Legnini, il cui mandato comunque scade il 31 dicembre.
Certamente la conferma sarebbe accolta molto positivamente dalle Marche, le più colpite dal sisma del 2016. Pensiamo alle numerose associazioni di Arquata che pochi giorni fa hanno lanciato alla premier Meloni un appello per Legnini, nel timore di vedersi assegnato un sostituto non all’altezza.
Guido Castelli, che anche come appartenenza politica soddisferebbe l’esigenza di ricoprire un incarico “fiduciario” del governo in carica, potrebbe davvero mettere tutti d’accordo.
Solo qualche giorno fa lo stesso Castelli sottolineava il suo impegno per l’approvazione del testo unico per la ricostruzione privata, che riorganizza le norme contenute in 61 ordinanze: «E’ un fatto importante, frutto di un lavoro corale di Regioni, Uffici speciali per la ricostruzione e della struttura commissariale».
(a. p.)
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