di Franco De Marco
Il sindaco di Ascoli Marco Fioravanti, uno in ottima amicizia politica (la casa comune è quella di Fratelli d’Italia) e anche personale col presidente della Regione Francesco Acquaroli e con il premier Giorgia Meloni, dopo aver superato la metà del suo mandato, si appresta a un 2023 di snodo della sua Amministrazione. Nel senso che è atteso a concretizzare importanti progetti e idee di città, smentendo chi lo accusa (l’opposizione) di aver fatto fino ad oggi soprattutto annunci, e a dimostrare di meritare quel secondo posto in Italia nella classifica, stilata da “Il Sole 24 Ore”, dei sindaci con il maggior consenso dei suoi elettori.
Sindaco Marco Fioravanti, sul piano delle grandi opere pubbliche, che 2022 lascia e che 2023 promette agli ascolani?
«È stato un anno sicuramente impegnativo, ma ricco di soddisfazioni. Abbiamo avviato tante opere importanti, necessarie per proseguire il percorso di rilancio della nostra città ma anche, e soprattutto, per garantire maggior sicurezza a tutti i cittadini. Penso in primis ai lavori in Corso Trento e Trieste, che è nostra volontà terminare entro il 2023, ma anche agli interventi su Via Tevere che permetteranno di collegare il centro storico a Monticelli anche in bicicletta e di proseguire poi verso il mare. Un ulteriore obiettivo è quello di terminare entro la fine del prossimo anno altri interventi di adeguamento e miglioramento sismico presso gli istituti cittadini dopo aver restituito alla cittadinanza la scuola di Poggio di Bretta».
Qual è l’intervento del quale è più fiero e la delusione maggiore subìta nel corso dell’anno che sta per concludersi?
«Sicuramente la scuola di Poggio di Bretta. Si tratta del primo edificio in cui sono stati portati a termine i lavori di miglioramento sismico post terremoto. Sono fiero perché la chiusura del cantiere era prevista per dicembre, invece siamo riusciti a terminare gli interventi già ad ottobre. Abbiamo restituito l’Istituto scolastico alle famiglie del territorio in una giornata emozionante, ma anche simbolica: quel 30 ottobre in cui, sei anni fa, la nostra terra tornava a tremare. Non ho invece particolari delusioni, perché insieme al segretario generale, ai dirigenti e a tutti gli uffici stiamo portando avanti i progetti prefissati. Le difficoltà maggiori che stiamo incontrando riguardano, purtroppo, la burocrazia: spesso gli iter sono troppo lenti e farraginosi, non agevolando il nostro lavoro. A questo si è aggiunto anche l’aumento dei prezzi dei materiali che crea ulteriori problemi con le tempistiche degli interventi. Mi dispiace di questo, perché poi i ritardi si ripercuotono sui cittadini, ma purtroppo sono aspetti che non dipendono dalla nostra volontà».
Almeno nel 2023 si riuscirà ad avviare l’iter per il nuovo ospedale del Piceno che la Regione vuole costruire in territorio di San Benedetto, dove però ancora non c’è un’indicazione chiara sull’area? Teme che l’ospedale di Ascoli, con tutto il suo indotto, rischia di essere depotenziato?
«Non posso rispondere sulle tempistiche perché se ne stanno occupando la Regione Marche e il Comune di San Benedetto, ma certamente non sono preoccupato di un possibile depotenziamento del “Mazzoni”. Anzi, tutt’altro. Finalmente, mettendo da parte gli sterili campanilismi che troppo spesso hanno frenato sul nascere lo sviluppo dei nostri territori, si sta lavorando in piena sinergia e collaborazione mettendo al centro una visione sanitaria collettiva e unitaria che parta dai territori della montagna per arrivare a quelli costieri. E l’ospedale “Mazzoni” è al centro del progetto: stiamo potenziando il nosocomio sul piano energetico e sono stati avviati nuovi corsi universitari per gli studi di Infermieristica, Fisioterapia e, dal prossimo anno, Radiologia. Stiamo portando avanti un percorso sinergico di cui tutti devono essere felici e orgogliosi».
Fino ad oggi lei ha scelto di non sostituire l’assessore comunale Monica Acciarri trasferitasi in Regione. Farà altrettanto quando tra qualche mese il suo vice sindaco Gianni Silvestri diventerà sottosegretario alla presidenza della Regione Marche? Siamo alla vigilia di un rimpasto?
«Non vi è stata alcuna sostituzione perché stiamo proseguendo, in maniera egregia, il grande lavoro di squadra cui abbiamo dato inizio nel giugno 2019. Insieme agli assessori, ma anche ai consiglieri comunali, siamo protagonisti di un progetto amministrativo che ha gettato le proprie radici in una visione collettiva: non vi sono personalismi, si lavora in maniera congiunta e tutti possono dare consigli e aiuti agli altri. È davvero un grande lavoro di squadra, necessario per rispondere in maniera positiva e tempestiva alle esigenze della nostra cittadinanza».
Ha intenzione di mantenere la delega alla Cultura fino al termine del mandato?
«Sì, portando avanti una governance culturale che coinvolga tutti i sindaci dei Comuni della nostra provincia. Un percorso già intrapreso con la candidatura di Ascoli e Piceno a Capitale della Cultura: tutti i rappresentanti dei nostri territori possono essere primi protagonisti di un progetto turistico-culturale che abbia una visione complessiva di crescita e sviluppo del Piceno».
Nel 2024 Pesaro sarà capitale italiana della Cultura. Come si preparerà Ascoli per attirare anche nel Piceno la massa dei turisti?
«Portando avanti il dossier presentato in fase di candidatura. Avevamo promesso che il progetto sarebbe proseguito a prescindere dall’esito della candidatura e così faremo. Il lavoro svolto nei mesi scorsi è stato piuttosto faticoso perché ci ha impegnati per tanto tempo e perché ha coinvolto tanti stakeholders del territorio. Ma è un percorso che ha già portato i primi frutti: quest’estate abbiamo registrato flussi turistici che, in termini di presenze, non si vedevano addirittura dagli anni pre-terremoto. Siamo felici di questo e continueremo a lavorare sodo per far valorizzare e promuovere sempre più il nostro fantastico territorio».
Che fine hanno fatto le due Fondazioni annunciate per il settore Cultura: quella per la gestione dei contenitori e quella, attraverso il Comitato A&P 2024, per la promozione del brand Piceno?
«Per ragioni amministrative vedranno la luce nei primi mesi del nuovo anno. La “Fondazione Ascoli Cultura” si occuperà della gestione di tutti i contenitori culturali di proprietà dell’Amministrazione, a partire dall’Istituto Spontini, i Teatri e i Musei. La Fondazione che sarà invece costituita come evoluzione del Comitato di scopo Ascoli 2024 permetterà a quest’ultimo di divenire un organismo permanente e fungerà da vera e propria cabina di regia per la definizione, lo sviluppo, la rappresentazione e la divulgazione del brand Piceno come destinazione turistica a base culturale. La bozza dell’atto costitutivo è già pronta ma si sta ragionando anche con altri soggetti e stakeholders che potrebbero essere interessati a far parte di tale Fondazione».
Caro bollette dell’acqua e traffico/parcheggi: due “dolori” per gli ascolani. Che cosa c’è da aspettarsi nel nuovo anno?
«Il caro bollette è un dolore non solo per gli ascolani ma per tutti i cittadini italiani. Come Amministrazione non siamo però stati a guardare e siamo subito scesi in campo per aiutare concretamente la nostra comunità: abbiamo diramato due avvisi per accedere a contributi volti a sostenere il pagamento delle utenze domestiche con aiuti fino a 300 euro per ciascun cittadino o famiglia in difficoltà. E per aiutare quante più persone possibili, anche quelle che rientrano nella cosiddetta “fascia media” della popolazione, abbiamo ampliato la platea dei destinatari anche a coloro che possiedono un Isee fino ai 14.000 euro. Una misura di sostegno economico molto importante in un periodo davvero difficile per tante famiglie, ma anche un aiuto concreto in vista delle festività natalizie, per cercare di dare sollievo a quanti sono in difficoltà. Per quanto concerne invece il tema parcheggi, siamo ben consapevoli delle difficoltà esistenti. Purtroppo ci sono tanti cantieri di edifici privati che sono stati allestiti per i lavori post terremoto e questo, soprattutto in centro storico, crea qualche disagio. Noi stiamo comunque facendo il massimo. La drastica riduzione del costo dei parcheggi ha rappresentato una rivoluzione storica per la nostra città ma siamo comunque a lavoro per trovare sempre nuove soluzioni che possano soddisfare le richieste della cittadinanza. Non sappiamo poi quello che ci riserverà il futuro ma posso assicurare che come Amministrazione resteremo al fianco dei cittadini e saremo pronti a sostenerli in ogni modo e con ogni mezzo a nostra disposizione. Come d’altronde abbiamo fatto durante la pandemia e fin dal primo giorno del nostro insediamento.
Qual è la prima richiesta operativa che nel 2023 avanzerà, o riproporrà, alla Regione Marche e al Governo Meloni?
«La prima richiesta operativa avanzata è stata quella relativa a un’accelerazione degli iter relativi agli interventi da effettuare lungo la strada Salaria all’altezza della frazione di Mozzano. E la risposta è stata tempestiva e positiva. Grazie al lavoro congiunto con la Regione Marche e Anas, si sono già attivate tutte le ultime procedure per la realizzazione di una rotatoria che andrà a migliorare la sicurezza stradale in un tratto che, purtroppo, negli anni passati è stato teatro di numerosi incidenti».
Ci crede davvero nella realizzazione della Ferrovia Salaria?
«Assolutamente sì. Sono stato il primo a crederci, quando tutto sembrava finito nel dimenticatoio, riaccendendo i riflettori su un’opera tanto importante quanto strategica per il nostro territorio e tutto il centro Italia. Anzi, ne approfitto per ringraziare gli altri sindaci, enti, istituzioni, comitati, associazioni e stakeholders che hanno sottoscritto il nostro manifesto per la Ferrovia Salaria. La nostra voce, forte e congiunta, e il nostro dinamismo politico hanno fatto sì che si arrivasse al finanziamento dello studio di fattibilità dell’opera. Un passo molto importante, per un’opera in cui credo davvero molto: avere a disposizione un collegamento tra la Dorsale Adriatica e quella Tirrenica darebbe nuovo impulso ad aree e borghi dell’entroterra, che rappresentano il motore e il cuore pulsante del nostro Paese».
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