«Basta con la regressione analogica: va prorogata la ricetta elettronica perchè la Sanità cosiddetta tecnologica è fondamentale per le aree interne e montane».
Lo afferma l’onorevole Augusto Curti, parlamentare del Partito Democratico, ex sindaco di Force. Che poi aggiunge: «Dopo il Pos e lo Spid adesso è la volta della ricetta elettronica. Questo Governo, più che promuovere la transizione digitale, sta attuando una politica di regressione analogica. Sulla ricetta elettronica non possiamo arretrare di un millimetro. L’uso della tecnologia è infatti fondamentale, soprattutto per la “Medicina di territorio” dove occorre attuare un modello di “Sanità di prossimità”.
Nelle aree montane e interne – prosegue Curti – assistiamo ad una progressiva perdita di servizi, mentre il numero dei medici di famiglia diventa sempre più esiguo. L’uso capillare degli strumenti tecnologici rappresenta un elemento di forte sostegno. Dobbiamo anche considerare che oggi il medico è oberato da una burocrazia che sottrae risorse fisiche e mentali all’esercizio della professione. Strumenti come la ricetta elettronica semplificano e decongestionano le procedure consentendo ai medici di famiglia di applicarsi con maggiore efficacia sull’assistenza al paziente».
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