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Incarichi di funzione, colonna portante della Sanità: nel Piceno ci sono 87 nuovi (o rinnovati) coordinatori, ma sono i più “poveri” delle Marche

I CONCORSI sono stati fatti in quasi tutte le ex Aree Vaste a fine dicembre. Ricoperti ruoli attesi e ritenuti indispensabili. Stesse regole per comporre le graduatorie, modalità diverse nella provincia di Ascoli. Ecco di cosa si tratta  
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di Maria Nerina Galiè

 

Gli ultimi atti di quasi tutte le ex Aree Vaste delle Marche sono state le approvazioni delle graduatorie per ricoprire, o riconfermare, gli incarichi di funzione, da tempo attesi in quanto ritenuti – da tutti gli operatori – centrali nell’organizzazione dei reparti e dei Dipartimenti della Sanità regionale.

 

Si tratta di ruoli di coordinatori di Unità Operativa (ex caposala A2), di Dipartimento (A3) e di percorsi e processi (A1). Figure che mancavano – e necessarie fondamentali per un servizio funzionale – oppure che, in base al nuovo contratto, dovevano essere riconfermate.

Nell’ex Area Vasta 5 sono stati conferiti 9 incarichi di A1, 65 di A 2 e 13 di A3. Nell’ex Area Vasta 4 i nuovi A 1 sono stati 6, 42 gli A 2 e 12 gli A3. 

 

La seconda metà di dicembre ha visto gli infermieri, già coordinatori oppure in animo di esserlo, cimentarsi nei concorsi banditi dalle rispettive Aree Vaste, secondo il regolamento regionale, ma con modalità scelte dai singoli direttori.

 

Per tutti la stessa regola: chi già era coordinatore, perché vincitore di concorso, doveva soltanto vedersi confermare l’idoneità con il colloquio per restare al suo posto.

Se il coordinatore voleva mettersi in gioco per lo stesso ruolo, ma in altro reparto, doveva sottoporsi all’intera prova (titoli e colloquio) ma aveva comunque la priorità sul concorrente alla prima esperienza.

Tre, infatti, le graduatorie emerse per ogni provincia e per ogni bando.

Le graduatorie hanno validità biennale.

Una è specifica per chi era già coordinatore di un determinato ed è risultato idoneo per mantenerlo, in ragione del colloquio orale. La motivazione di questo iter è il mantenimento di un assetto consolidato, senza troppi stravolgimenti a livello organizzativo.

 

Nella seconda graduatoria sono confluiti i già caposala ma che hanno voluto concorrere per un posto diverso – qualora lasciato libero dai colleghi che lo occupavano già per rinuncia o non conferma dell’idoneità –  rimettendosi in gioco, rinunciano cioè all’incarico precedente. Per la scelta del posto vale il miglior punteggio assegnato dalla commissione.

 

La terza classifica, definita “di merito” ha visto in lizza coloro che per la prima volta provavano a concorrere per essere coordinatore. I candidati sono stati giudicati sulla base dei titoli (non necessari per le precedenti figure) e del colloquio individuale. Gli infermieri arrivati in posizione utile nella terza graduatoria hanno occupato i posti rimasti liberi dalle due precedenti.

 

La particolarità: in Area Vasta 5 sono stati emanati tanti bandi per quanti sono i reparti o Dipartimenti da coprire e i candidati si sono sottoposti a tanti colloqui quanti erano i ruoli opzionati.

Invece in Area Vasta 1 (Pesaro), Area Vasta 3 (Macerata) e in Area Vasta 4 (Fermo) – il concorso non è  stato fatto nell’Area Vasta 2 (Ancona) – c’è stato un unico concorso e, quindi, un’unica prova per gli aspiranti.

Nel Piceno quindi sono uscite graduatorie per ogni reparto, Dipartimento o Area.

 

Ma non è questa l’unica differenza che ha caratterizzato la Sanità picena.

Si sa da tempo ormai che nell’ex Area Vasta 5 ci sono seri problemi economici legati, principalmente, alla sperequazione delle risorse a livello regionale, cavallo di battaglia di politici e amministratori.

 

Ecco allora il punto di caduta anche relativamente agli incarichi di funzione: l’indennità riconosciuta ai coordinatori è più bassa che nelle altre Ast.

Meno soldi in cassa, stipendi più bassi.  Alcuni esempi

L’indennità aggiuntiva per un coordinatore di Cardiologia del “Mazzoni” è pari a 3.000 euro, mentre il collega di Macerata prende 4.635 euro. Si potrebbe dire che nel Piceno il ruolo è ricoperto anche per Emodinamica (2.280 euro) e per la Cardiologia Riabilitativa del “Madonna del Soccorso” di San Benedetto (3.000 euro), dovendo così dividere la voce di speda. Ma nell’ex Area Vasta 3 c’è anche il coordinatore di Cardiologia di Civitanova (3.228 euro), di Camerino (1.680 euro) e dell’Emodinamica (2.878 euro). Il totale, solo per tale specialistica, volge a sfavore della provincia di Ascoli, che ha messo in campo poco più di 8.000 euro contro i quasi 12.500 del Maceratese. Nell’ex Area Vasta 4 la figura A 2 (coordinatore) di Cardiologia del “Murri” ha un indennità di 4.200 euro.

Stessa cosa per il Pronto Soccorso. L’A2 di Ascoli ha un indennità pari a 3.120 euro, di Fermo 5.640 (ma con un’unica figura che comprende tutta la Medicina d’Urgenza e Accettazione), di Macerata 4.635 euro. PErtinente quindi continuare il confronto tra il Pronto Soccorso di San Benedetto, con 2.880 euro, e quello di Camerino con 3.228 euro.

Neurologia: nel Piceno il reparto si trova solo a San Benedetto e l’indennità del coordinatore è di 3.000 euro; a Macerata di 4.800 euro, a Fermo di 3.480 euro.

 

 


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