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Nuova Ast, vecchi problemi: i sindacati tornano alla carica

ASCOLI - In cima alla lista delle rivendicazioni: la restituzione dei 495.000 euro "prestati" all'Area Vasta 5 perché non aveva più soldi per pagare i dipendenti all'inizio dello scorso anno
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La manifestazione di Nursind, Nursing Up e Usb davanti al “Mazzoni”. il 4 novembre scorso

 

di Maria Nerina Galiè

 

L’Ast si insedia nel Piceno afflitto da tante criticità, con operatori da mesi in stato di agitazione, protagonisti di manifestazioni di protesta e incontri saltati o andati a vuoto. Nuovi volti al vertice, problemi vecchi ed ancora non risolti.

 

Le rappresentanze sindacali non intendono far sì che le loro richieste vengano dimenticate e chiedono, in ragione della legge, che l’azienda uscente (Asur) incontri i sindacati insieme con chi arriverà, o è già arrivato, al timone.

 

I rappresentanti dei lavoratori hanno chiesto un incontro alla commissaria designata dalla Regione, Vania Carignani. La convocazione è arrivata per il 17 gennaio. Incontro che tutte le parti ritengono strategico, bel lungi dall’essere una “chiacchierata per conoscersi” tra dipendenti e nuova dirigenza.

 

Il tempo stringe e questo non gioca a favore dei lavoratori dell’ex Area Vasta 5 che avrebbero voluto veder risolte alcune questioni, così come era stato promesso.

 

In cima alla lista la restituzione del fondo produttività per i dipendenti “prestato” ad Area Vasta 5 i primi mesi del 2022, per poter pagare per intero – indennità comprese – gli stipendi ai dipendenti: i soldi erano finiti per uno splafonamento che si perpetrava dal 2017 ma anche per una differenza di impegno economico che penalizzava il Piceno.

 

Si tratta di 495.000 euro che dovevano essere restituiti, da accordi sindacali, entro il 31 ottobre scorso. Ma questo non è accaduto.

 

Ma è inutile partire con il piede sbagliato. Lo sanno bene i segretari territoriali di Nursind (Maurizio Pelosi), Nursing Up (Roberto Tassi) e Usb (Mauro Giuliani), che inviano una lettera alla Carignani e, per conoscenza, all’assessore Regionale Filippo Saltamartini.

«Le scriventi organizzazioni sindacali – l’esordio della nota sindacale – con spirito propositivo e un sentitissimo augurio di buon lavoro per il suo insediamento, ritengono doveroso metterla a conoscenza delle motivazioni che hanno costretto le scriventi a proclamare lo sciopero del personale del comparto dell’allora Area Vasta 5 lo scorso 16 dicembre».

Nella relazione ricordano come «nella precedente gestione il direttore e sub commissario, oltre al silenzio e all’indifferenza rispetto alle problematiche rappresentate con lo stato di agitazione in data 13 ottobre e manifestazioni davanti ai presidi ospedalieri di Ascoli e San Benedetto, non solo non ha dato risposte ma ha aggravato la situazione con procedure illegittime non rispettando le norme contrattuali dovute, come nelle procedure degli Incarichi di funzione, pertanto correttamente le riproponiamo le criticità che sono tuttora irrisolte e dalle quali attendiamo risposte».

 

Inizia poi l’elenco delle richieste – oltre alla restituzione del fondo produttività e alla rideterminazione dei fondi contrattuali e alla richiesta di annullamento delle determine sugli Incarichi di funzione – le solite ma alle quali mai nessuno ha messo mano. 

E vanno dalla stabilizzazione del personale precario, alla revisione del fabbisogno,  passando per la contrattazione integrativa per la ripartizione delle risorse, il riconoscimento dei tempi di vestizione, delle indennità di malattie infettive, delle premialità Covid, dei festivi infrasettimanali, degli straordinari.

«La situazione ha superato ampiamente i limiti della tollerabilità – rimarcano Pelosi, Tassi e Giuliani – traducendosi in pesanti criticità per tutti i lavoratori e in particolar modo per alcune categorie di professionisti della salute, che si vedono progressivamente aumentare carichi di lavoro e responsabilità, senza alcun tipo di valorizzazione e riconoscimento economico, ma anzi con la violazione dei diritti previsti dal Ccnl.

Offriamo – concludono i rappresentanti dei lavoratori – fin d’ora la nostra piena disponibilità a un confronto, consapevoli che le problematiche sollevate non derivino da una sua responsabilità, riteniamo però, siano le priorità da affrontare per un confronto sindacale proficuo e intendiamo non recedere da quegli obiettivi che sono oramai non rinviabili a tutela dei lavoratori che meritano le risposte dovute». 

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