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Rivoluzione “young” nel Pd: «Noi giovani non strumentalizzabili o al servizio di correnti»

LA LETTERA di venti under 30 iscritti al Pd e a Gd: «Necessità di un profondo cambiamento e rinnovamento nel Pd, compreso quello regionale, lasciato a sé stesso da un commissariamento che non è riuscito a sanare le divisioni, anzi le ha ampliate»
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«Giovani sì, ma non al servizio delle correnti e di chi si nasconde dietro di noi per alimentare la sua posizione di potere».

 

Questo, in sintesi, il messaggio riportato in una lettera di venti ragazzi iscritti al Pd o esponenti di Giovani Democratici. Tra di loro anche amministratori locali.

 

«Giovani sì, ma non per essere immolati». Un documento, firmato dal nord al sud delle Marche, in cui iscritti e amministratori under 30 del Pd si smarcano «dalle correnti del Pd marchigiano che ci stanno strumentalizzando».

 

I firmatari sono: Alberto Antonelli, Riccardo Bernardi, Simone Cangiotti, Stefano Canti, Riccardo Catalucci, Valentina Censori, Ilaria Chiovini, Omar Ciani, Vittoria Gianfreda, Nicola Gresta, Jenny Victoria Lucidi, Lorenzo Pica, Davide Polei, Benedetto Romani, Mattia Rossi, Marco Rossini, Simone Spezzi, Davide Sterpi, Timoteo Tiberi, Gianluca Vichi.

 

«Noi, giovani iscritti al Pd ed ai Giovani Democratici delle Marche, siamo convinti che la nostra Regione e il nostro Partito debbano essere conosciuti, interpretati, trasformati e messi a servizio della “persona”, del suo benessere e della sua felicità e che questo sia possibile solo con un cambiamento che tenga fuori le correnti, che invece, si palesano anche nei confronti di quello che era un contributo sincero al dibattito congressuale partito da alcuni giovani. È proprio partendo da questi cardini che non possiamo che ribadire la necessità di un profondo cambiamento e rinnovamento nel Pd, compreso quello regionale, lasciato a sé stesso da un commissariamento che non è riuscito a sanare le divisioni, anzi le ha ampliate.

 

Non basta essere giovani, ma è doveroso impegnarsi ogni giorno nel costruire e radicare un partito credibile, così come anche la sua giovanile, con idee e proposte veramente nuove e che non si lascino strumentalizzare da chi in questi anni e giorni ha utilizzato il Partito per alimentare lotte che non interessano a nessuno. Per questo ci sentiamo di ricordare che per garantire a noi ragazze e ragazzi di entrare in un Partito sano, che sia un luogo vero, sereno, sincero e in cui si è liberi di potersi esprimere, è fondamentale che l’apertura alla una nuova generazione non sia strumentale ed episodica.

 

Ci dispiace constatare quante volte nel nostro Partito i giovani siano stati lo strumento di correnti che dietro a qualche bravo ragazzo o ragazza nascondevano vecchi dirigenti e amministratori disposti a cedere solo ruoli in copertina ma non posti di potere e di indirizzo politico. Quanti ragazzi sono stati “immolati” per le strumentalizzazioni dei grandi? Le tante, troppe, dichiarazioni (a volte imbarazzanti) di vecchi esponenti che stanno uscendo a sostegno del comunicato di alcuni giovani, mostrano l’ennesimo tentativo delle correnti di mettere il cappello su quella che, se avesse coinvolto i giovani di tutti i territori della regione, sarebbe invece stata una proposta sincera. Per questo invitiamo tutti i nostri compagni della generazione Z e X che vorranno partecipare al percorso congressuale in maniera attiva, a stare attenti a che il loro impegno non sia utilizzato per alimentare divisioni utili solo a pochi personaggi politici che dovrebbero invece aiutare la loro crescita per un vero ricambio generazionale. Stiamo attenti tutti alle strumentalizzazioni!

 

Ci sentiamo quindi liberi e in dovere di censurare chiunque provi a sfruttare l’immagine dei “giovani del PD” per il tornaconto della vecchia classe dirigente che pretende di salvarsi dietro di noi, non siamo marionette. Noi giovani dobbiamo impegnarci a tutto campo, senza farci bandierina nelle mani di qualcuno, perché se da questo congresso i giovani emergessero come una fazione o una corrente, aumenteremmo le spaccature nel Pd e al contempo marginalizzeremmo noi stessi e i nostri temi, che invece nel futuro dovranno essere centrali e condivisi da tutti dentro il Pd per un partito capace di governare il futuro. Ci piacerebbe avere l’immagine concreta di un partito che davvero parli con i propri iscritti e militanti, che utilizzi nuovi strumenti di comunicazione e che sia in grado di dare ai nostri esponenti istituzionali iniziative e battaglie sulle quali lavorare.

 

È proprio per questo che abbiamo chiesto al gruppo consiliare in regione di sostenere la proposta di legge “voto dove vivo”, presentata in parlamento pochi giorni fa e nata dall’intuizione dei GD, come anche la necessità di dare alle Marche una nuova legge sulle politiche giovanili, il sostegno alla legge sullo psicologo di base nata dalla collaborazione proprio con il gruppo consiliare, il ribadire l’importanza del parlamento degli studenti, la necessità di un reddito alimentare anche per le Marche, la difesa della legge 194 e dei tanti diritti messi in discussione. Su questi temi, siamo convinti che non potrà che esserci il massimo della condivisione tra noi, e che saremo in grado di camminare con le nostre gambe, senza le pacche sulle spalle di chi invece ci vede solo come strumento per il mantenimento di divisioni storiche che hanno consegnato le Marche alla peggiore destra italiana».


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