di Federico Ameli
A ormai sei anni e mezzo di distanza dalle terribili scosse del 2016, a Castel di Lama – come, d’altra parte, nel resto del Piceno – la questione ricostruzione è più che mai aperta.
In particolare a Piattoni, la frazione nella parte alta del paese che più di ogni altra ha vissuto sulla propria pelle il dramma del terremoto e che ancora oggi mostra in bella vista le profonde ferite del sisma, sia sul fronte pubblico che privato.
Per fare il punto della situazione e raccogliere le istanze del territorio, nel pomeriggio di ieri, lunedì 23 gennaio, il deputato del Partito Democratico Augusto Curti ha fatto visita alla frazione lamense, conoscendo più da vicino la realtà lamense e le necessità espresse dai rappresentanti della politica locale durante il sopralluogo.
Accompagnato dal segretario della sezione lamense del Pd Stefano Falcioni, dall’assessore ai Lavori pubblici Marco Mattoni, dai consiglieri comunali Cinzia Peroni e Vincenzo Camela e dall’ingegner Amadio Scaramucci, Curti ha potuto toccare con mano le difficoltà riscontrate sul piano della ricostruzione pubblica e privata, con la vecchia sede del Comune attualmente inagibile a rappresentare la prima tappa di un percorso fatto di incertezze, ritardi e comprensibile preoccupazione per il futuro del paese.
Tra le diverse problematiche ancora sul tavolo, infatti, spicca l’analisi del versante nord-est di via Roma, quello su cui insistono quattro palazzine fortemente lesionate dal sisma, attualmente al vaglio dei tecnici dell’Ufficio speciale per la ricostruzione.
«Sono in contatto costante con la struttura commissariale – assicura Curti – che in base allo studio che verrà redatto chiarirà se sarà possibile ricostruire qui a Piattoni o meno.
Prima di conoscere le valutazioni dell’Usr non potremo esprimerci, ma quel che è certo è che il rispetto del territorio e delle frazioni dovrà essere la priorità: dove si potrà ricostruire, si dovrá ricostruire».
Una posizione condivisa appieno con i rappresentanti delle diverse parti politiche presenti sul territorio, con maggioranza e opposizione concordi nel manifestare la necessità di tutelare l’integrità del tessuto sociale di Piattoni procedendo – se ritenuto opportuno dall’Usr – verso una ricostruzione sull’esistente o, in alternativa, una delocalizzazione in prossimità.
«Tutelare il tessuto sociale dei nostri territori rappresenta indubbiamente il principio ispiratore della ricostruzione – prosegue Curti – L’auspicio è che Castel di Lama possa seguire l’esempio di Arquata, Accumuli e gli altri comuni colpiti dal sisma, procedendo verso una ricostruzione in sicurezza sull’esistente».
«Il sopralluogo che come sezione locale del Pd abbiamo fortemente voluto promuovere ha rappresentato un prezioso momento di confronto – commenta il segretario Stefano Falcioni –
Siamo tutti d’accordo nel salvaguardare il tessuto sociale del paese, ricostruendo una comunità messa a dura prova dalle difficoltà legate al sisma.
La nostra posizione è molto chiara: Piattoni va ricostruita a Piattoni, operando sia in ottica privata che pubblica.
A questo proposito, l’ex sede del Comune rappresenta tuttora un punto di riferimento identitario per gli abitanti del paese, da rimettere a disposizione della comunità e delle associazioni locali.
Lo stesso dicasi per la chiesa di Santa Maria in Mignano, di cui la comunità avverte una forte mancanza e a cui tutti sono affezionati. È un luogo da recuperare, per poi individuarne la giusta destinazione anche in chiave culturale.
Sul fronte privato, in caso di delocalizzazione obbligatoria – conclude – sarà opportuno garantire la possibilità di ricostruire nelle immediate vicinanze di Piattoni, una frazione per la quale continuiamo a sostenere la necessità di proseguire con la transcollinare, come peraltro previsto dall’emendamento presentato due anni fa in Consiglio comunale con l’obiettivo di creare servizi adeguati per procedere a una lottizzazione».
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