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Dal tetto della chiesa di San Francesco alle mani Noemi: quando il riciclo è virtuoso (Il video)

ASCOLI - Dai lavori sulla copertura del tempio monumentale di Piazza del Popolo una vicenda curiosa e interessante: due pezzi di legno destinati al macero diventeranno lampade artistiche grazie al tocco speciale di un'artigiana. Secoli di vita che cambiano forma tramandando la storia cittadina
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Noemi Nespeca al lavoro sui legni di scarto provenienti dal tempio monumentale di San Francesco

 

di Luca Capponi 

 

Stavano lì, sulla copertura del tempio monumentale di San Francesco, da almeno un secolo. Probabilmente molto di più. Coi lavori in corso su uno dei simboli di Ascoli, come tutti i materiali di scarto, vengono caricati su un furgone con direzione discarica. Poco prima però accade una specie di magia.

 

Quei due pezzi di legno gettati là in cima a tutti, sporgendo, catturano l’occhio di Noemi Nespeca, che per caso si trova a passare in Piazza del Popolo proprio in quel momento. Lei si definisce artigiana, una persona che ha la capacità di creare con le mani, ma chi la vede all’opera spesso la chiama artista. Sottigliezze. Fatto sta che in quei legni ci vede qualcos’altro. La possibilità di dare nuova vita, di tenere vivo un pezzo di storia cittadina. E molto altro. Allora avvicina gli operai e chiede loro se per caso può prenderli per lavorarci su. La risposta è scontata: «Certo, tanto andrebbero buttati».

 

Ora da quei pezzi di legno, uno lungo circa un metro e venti e l’alto poco meno di un metro, nasceranno due lampade artistiche, marchio di fabbrica dell’artigiano Noemi che dal legno sa realizzare veri e propri giochi di prestigio. Un esempio di quel riciclo virtuoso di cui spesso si parla e di cui poco si fa nel concreto.

 

«È stato qualcosa di magico, una specie di folgorazione, una coincidenza benefica -ammette Noemi-. Il fatto che arrivino da un concentrato di storia cittadina come San Francesco, a cui come tutti sono molto legata, mi ha dato forse più “ispirazione”; mi piace pensare che un piccolo tassello del nostro vissuto torni a vivere in un’altra forma».

Lo spettacolo di San Francesco

 

Dunque, dopo un importante lavoro di ripulitura e dopo il doveroso trattamento anti-tarme, Noemi è pronta a restituire linfa a ciò che per tantissimi anni è stato osservato da turisti e dagli stessi ascolani quale parte di quel manufatto meraviglioso rappresentato dal complesso dedicato al Santo di Assisi, la cui prima pietra fu posata nel 1258. Scalpello e trapano alla mano, ovviamente.

 

«Da una prima sommaria analisi si tratta di due pezzi di legno levigati e in parte anche colorati, quindi esposti alla vista del pubblico -continua-. Ovviamente non so in quale parte della chiesa si trovassero e non sono neanche certa della datazione, ma suppongo che siano stati lì per, almeno, 150 anni, forse anche di più. Erano molto sporchi su ambo le facce, quindi credo che in un determinato momento del passato siano stati spostati».

Legno e attrezzi del mestiere

 

I lavori sul tempio monumentale di San Francesco voluti dal Comune stanno riguardando, appunto, il solaio di copertura, che mostra i segni del tempo a causa della rottura di alcuni coppi in laterizio e alla incompleta impermeabilizzazione del solaio.

 

Si sta intervenendo, in particolare, sulla navata laterale sud, sulla falda sud della navata centrale e all’estremità laterale est dello stesso solaio. È prevista anche la rimozione completa dello sporto di gronda con zampini in legno (verranno sostituti da quelli in legno di castagno) del solaio di copertura della navata centrale, che verrà sostituito dal legno di castagno.

 

In programma, tra le altre cose, anche il lavaggio della muratura verticale nel dislivello di quota tra la coperta della navata centrale e quella della navata laterale.

 

E chissà che sulla scia dell’esempio dato da Noemi, qualche altro volenteroso non trovi l’ispirazione per prendere un potenziale rifiuto e crearci un mondo. Che poi è un po’ il ruolo, salvifico, di chi sa plasmare la materia.

 


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