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Scuole del cratere: «Subito una norma che dia tranquillità e certezza alle popolazioni colpite dal sisma»

LA RICHIESTA della Provincia di Ascoli, rappresentata dalla consigliera Bottiglieri all'incontro organizzato dalla Regione Marche ed al quale era presente Paola Frassinetti, sottosegretaria all'Istruzione. Loggi, Borraccini e Novelli: «Fino ad ora utilizzati criteri inadeguati di analisi delle esigenze del territorio»
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La scuola di Arquata del Tronto

 

La rete scolastica delle aree interne del cratere sismico – il maggior numero è nel Piceno – è stata al centro dell’incontro organizzato dalla Regione Marche e che si è svolto a Matelica.

La consigliera Bottiglieri all’incontro di Matelica

Per la provincia di Ascoli ha partecipato la consigliera provinciale Aurora Bottiglieri che ha presentato un documento a firma del presidente della Provincia Sergio Loggi, del vice presidente Giovanni Borraccini e del consigliere con delega all’istruzione Stefano Novelli, poi consegnato nelle mani dell’onorevole Paola Frassinetti, sottosegretaria di Stato al Ministero dell’Istruzione e del presidente della Regione Marche Francesco Acquaroli.

 

Nel documento si evidenzia la situazione di estremo disagio vissuta da sei anni ad oggi dai comuni del cratere sismico, costretti a fare i conti con le maglie strette della normativa sul dimensionamento scolastico. Provvedimenti che aggravano ulteriormente le condizioni delle zone montane, già sottoposte a processi di spopolamento dovuti al depauperamento dei servizi essenziali come l’istruzione.

 

Nel testo si sottolinea come le deroghe introdotte in questi anni a livello governativo per la costituzione delle classi con numeri inferiori a quelli stabiliti dalla legge se, da una parte, non sempre sono state sufficienti a tamponare situazioni penalizzanti, dall’altra hanno visto una applicazione inadeguata da parte dell’Ufficio scolastico regionale delle Marche.

 

Gli amministratori provinciali rilevano inoltre come, in fase di programmazione della rete scolastica, sono stati utilizzati criteri di analisi delle esigenze del territorio inadeguati (come la distanza chilometrica tra il centro del comune ed i vari plessi) senza tenere conto di una molteplicità di variabili come la presenza di residenti nelle frazioni con il risultato di assegnare classi insufficienti o troppo affollate.

 

A settembre la Provincia ed i Comuni si troveranno a dover programmare la rete per l’anno 2024-25 con i criteri per la riorganizzazione del sistema scolastico previsti nel Pnrr ed approvati con la Legge di Bilancio 2023, e ancora una volta, dovranno farlo senza la certezza di deroghe per i comuni dell’area sisma (valide, ad oggi, solo per l’anno scolastico 2023-24 in forza del decreto “Milleproroghe”).

 

Un ulteriore elemento di complessità proviene dalle “Linee guida per la programmazione della rete scolastica e dell’offerta formativa per il triennio 2023/2026” approvate dall’Assemblea legislativa della Regione Marche nell’ottobre 2022. Infatti il documento è stato emendato in aula con un articolo che di fatto risulta inapplicabile.

 

La nota dalla Provincia di Ascoli pertanto ribadisce la necessità di un provvedimento legislativo che, superando la logica della deroga dell’ultimo minuto, dia sicurezza e stabilità nella programmazione della rete scolastica per un periodo sufficiente ad ultimare la ricostruzione.

 

Il provvedimento, una volta per tutte e fino al termine dei tre anni dal completamento della ricostruzione, dovrebbe assicurare ai Comuni parametri ragionevoli per il dimensionamento degli Istituti, il mantenimento dei plessi e la costituzione delle classi anche all’interno della citata riorganizzazione prevista dalla Legge di Bilancio 2023.

 

«Con tale proposta avanzata dalla Provinciasottolineano all’unisono il presidente Loggi, il vice Borraccini e il consigliere Novellisi intende assicurare tranquillità e certezza alle scuole del territorio colpito dal sisma, dando sicurezza alle popolazioni che sono rimaste nei centri colpiti ed a quelle che vogliono tornare.

Ai Comuni che, non senza fatica, hanno messo al primo posto la ricostruzione e la sicurezza delle scuole va dato un segnale in grado di disegnare una prospettiva perché le scuole sono davvero il centro della comunità che rinasce».



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