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Sindacati Polizia Penitenziaria: «Il reparto Salute Mentale sta mettendo in ginocchio il carcere del Marino»

DOPO la visita del presidente dell'Uspp, ecco l'ennesimo grido d'allarme del segretario regionale Angelo de Fenza: «L'ultimo caso pochi giorni fa quando un detenuto, che era ricoverato lì, ha violentemente strattonato un agente»
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Il carcere ascolano di Marino del Tronto

 

«La presenza di un reparto di Salute Mentale rappresenta una grande criticità che sta mettendo in ginocchio il carcere ascolano di Marino del Tronto». Lo grida per l’ennesima volta Angelo de Fenza, segretario regionale dell’Unione sindacati di Polizia Penitenziaria (Uspp) e le sue parole fanno seguito alla visita dello scorso ottobre effettuata nella casa circondariale ascolana da parte del presidente della stessa Uspp Giuseppe Moretti.

 

«L’Articolazione per la tutela della salute mentale (Atsm) – dice de Fenza – è un reparto palesemente non a norma sia dal punto di vista strutturale che sanitario. Non ci sono locali passeggi per i ristretti, sono assenti ambulatori e presidi medici interni al reparto, non ci sono locali per le attività trattamentali terapeutiche e di recupero, molto scarsa è la presenza di figure professionali essenziali in realtà come queste, tipo psicologi e psichiatri».

 

«Tale criticità – prosegue – genera in maniera grave e pericolosa un surplus di lavoro ai danni del personale di Polizia Penitenziaria, che non è formato per gestire soggetti psichiatrici. Inoltre – insiste – si registrano spesso aggressioni ed eventi critici ai danni del personale operante sia appartenenti al corpo di Polizia Penitenziaria che sanitario. L’ultimo caso – racconta Angelo de Fenza – pochi giorni fa quando un detenuto, ubicato appunto nell’Atsm, ha violentemente strattonato un appartenente al corpo di Polizia Penitenziaria».

 

Angelo de Fenza

Recentemente c’è stata una visita nel carcere del Marino da parte dei vertici dell’Unione sindacati di Polizia Penitenziaria (Uspp) in seguito alla quale sono state evidenziate diverse criticità tanto che abbiamo richiesta la chiusura di questo reparto.

 

La richiesta di cui parla De Fenza è quella messa nero su bianco nella lettera inviata al direttore generale del personale e delle risorse del Dipartimento dell’Amministrazione penitenziaria (Dap) Massimo Parisi, al provveditore regionale della stessa Amministrazione penitenziaria Gloria Manzelli, al direttore della Casa Circondariale di Marino del Tronto Daniela Valentini e al direttore dell’Ufficio relazioni sindacali sempre del Dap Ida Del Grosso.

 

Si tratta di una lettera datata 25 ottobre 2022 dopo la quale non è emersa alcuna novità.

 

IL TESTO DELLA LETTERA

 

“Preliminarmente occorre evidenziare, rispetto alla precedente visita, che è stato finalmente riaperto lo spaccio interno, richiesto più volte da questa O.S., quale elemento cardine delle politiche di benessere rivolte al personale di Polizia Penitenziaria. Detto ciò, non si può tuttavia non sottolineare lo stato di precarietà, sia sotto il profilo della sicurezza sia della loro salubrità, in cui versano ancora molte postazioni di servizio. Per qualificare una postazione di servizio, a nostro avviso, non ci sembra sufficiente fornire una sedia, una scrivania e un telefono. Così appaiono le postazioni denominate “ingresso penale”, “piano terra penale” e “zona filtro”, mentre la postazione c.d. “ingresso giudiziario” risulta attualmente non completata e, comunque, poco rispondente ai canoni di sicurezza del personale che vi è comandato di servizio. Il locale adibito a mensa del personale operante meriterebbe un’immediata opera di riqualificazione: si evidenziano la presenza di infiltrazioni d’acqua, alcune in prossimità di prese elettriche, e di muffe che ne rendono necessaria una urgente manutenzione ordinaria e straordinaria, criticità che ci risulta siano già state segnalate dai vertici della stessa Direzione del carcere al competente Provveditorato Regionale dell’Emilia Romagna e Marche. La più urgente e preoccupante criticità registrata è costituita dal repartino in cui sono presenti tre stanze detentive destinate a soggetti ristretti con disturbi psichiatrici. A nostro parere, questo reparto non rappresenta un avamposto della prevenzione e della cura della salute mentale. Gli ambienti sono fatiscenti, gli operatori sanitari sono insufficienti nel numero e impiegati per poche ore nelle loro prestazioni. Occorre la presenza costante e continuativa di medici psichiatrici, che, invece, vengono impiegati a singhiozzo e per poche ore settimanali, facendo naufragare qualsiasi tentativo di recupero dei detenuti e costringendo, per così dire, il personale di Polizia Penitenziaria a sostituirsi ad essi, risultando di fatto il front line davanti alle innumerevoli necessità e richieste di tali soggetti.

Questa Federazione, se non verranno presi urgenti provvedimenti, chiederà la chiusura di questa minuscola e inadeguata struttura che, anziché risolvere problemi di natura sanitaria, ne crea altri a livello gestionale scaricati sugli agenti. Il personale di Polizia Penitenziaria, già tagliato nella sua pianta organica per effetto del DM Orlando del 2017, si trova in sensibile sotto organico. Ciò determina un aumento dei carichi di lavoro e un numero di ore lavorative per turni di servizio superiori a quelle contrattualmente stabilite, che sarà destinato a peggiorare quando sarà a breve riaperto un reparto detentivo recentemente ristrutturato. In ragione di ciò, questa Federazione chiede alle SS.VV. di voler attenzionare in modo concreto la funzionalità e l’efficienza della Casa Circondariale di Ascoli Piceno che ha certamente bisogno di innesti considerevoli, in termini numerici, di unità del Corpo che possano supportare efficacemente l’azione rivolta al mantenimento della sicurezza della struttura. Nel contempo, si chiede di voler prevedere l’assegnazione di risorse finanziarie finalizzare alla realizzazione di postazioni di servizio che rispondano a idonei standard di sicurezza e di vivibilità, di un necessario intervento strutturale sul locale mensa per la salubrità di locali in cui si somministra del cibo e, qualora fosse possibile, della realizzazione di un locale palestra per il personale di Corpo, che potrebbe essere facilmente realizzato in un apposito spazio, a basso onere di spesa, dove attualmente è inserito il gruppo elettrogeno che potrebbe essere facilmente separato dal restante locale con una semplice opera muraria”.

 

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