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Strage sulla A14: l’ultimo saluto ad Andrea Silvestrone, Nicole e Brando

E' TEMPO di dare pace alle tre vittime dell'incidente nella galleria Castello, destinate a diventare simbolo di una tragedia annunciata. E tempo, invece, di passare notti insonni per chi deve risolvere, una volta per tutte, i problemi del tratto piceno dell'autostrada  
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di Maria Nerina Galiè

 

L’ultimo saluto ad Andrea Silvestrone ed ai suoi figli Nicole e Brando, di 14 e 8 anni, si terrà domani – giovedì 9 febbraio – a Montesilvano (Pescara) alle ore 11, nella chiesa “Visitazione della beata Vergine Maria”.

 

L’atleta paralimpico ed i suoi bimbi hanno perso la vita nell’incidente in autostrada, nella galleria Castello di Grottammare, dello scorso 4 febbraio, e sono destinati a diventare inconsapevole simbolo di una tragedia annunciata, da altre tragedie oltre che dalle grida di allarme degli utenti, da anni alle prese con i disagi di un tratto di autostrada martoriato da cantieri, mala gestione, scelte discutibili.

 

Un tratto di autostrada che taglia in due l’Italia, stretto e zeppo di gallerie, da tempo sottodimensionato per l’intensità di traffico che registra.

 

Basti ritornare indietro con la memoria ad agosto del 2018, quando un camion ha preso fuoco, proprio nella galleria Castello che è stata quasi distrutta. Mesi e mesi di lavori di ripristino. Mesi e mesi di code, incidenti, problemi e proteste.

 

Finito quell’incubo, via alle opere necessarie per la messa a norma: stessi problemi che, vista la precedente esperienza, e non capitati all’improvviso, potevano essere gestiti diversamente. Non è stato fatto.

 

Andrea, Nicole e Brando probabilmente – ed aiuta pensare che sia così – salveranno altre vite, facendo alzare il livello di attenzione ai prossimi che attraverseranno il percorso a ostacoli del tratto autostradale in questione.

Ma soprattutto, di fronte a quello che è accaduto, ed a distanza di poche settimana dalla morte di Samuele Cotichini nella stessa galleria, da ogni angolo delle stanze dei bottoni si leva il grido: “Ora basta!”.

 

Andrea Silvestrone, originario dell’Emilia Romagna, viveva a Montesilvano.

Dei suoi tre figli è Diego, 12 anni, unico sopravvissuto alla strage della A14. Diego è ancora ricoverato al “Salesi” di Ancona dove è stato operato due volte. Reagisce alle cure ma i medici non hanno ancora sciolto la prognosi.

 

La mamma Barbara Carota è sempre accanto a lui ed il riconoscimento delle salme è toccato ai fratelli di Andrea, Luca Silvestrone, e di Barbara, Paolo Carota.

 

Il magistrato di Fermo (competente territorialmente poiché l’incidente è avvenuto a Grottammare) ha dato il nulla osta per il rilascio dei corpi, a seguito dell’ispezione cadaverica.

 

Per Andrea, Nicole e Brando è ora il tempo di riposare in pace. Per i loro cari di piangere lacrime inconsolabili.

 

Per chi invece deve decidere come risolvere il problema del tratto piceno della A14 è tempo di passare notti insonni fino alla soluzione.

 

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