di Luca Capponi
Con la vittoria finale di Marco Mengoni e della sua “Due vite” praticamente scontata, a stupire è il secondo posto di Lazza. E, perchè no, pure il terzo di Mr. Rain. Nomi che alla vigilia del Festival di Sanremo nessuno pronosticava. Eppure su “Cenere”, il brano del rapper classe 1994 (vero nome, Jacopo Lazzarini), c’è anche la firma dell’autore e producer ascolano Dario Dardust Faini. Una sicurezza.
E difatti è giunto un meritato podio, con Lazza che se l’è giocata fino alla fine con il più quotato Mengoni grazie a un pezzo trascinante, coinvolgente, senza sbavature, scritto dallo stesso artista in gara insieme a Davide Petrella e, appunto, Faini. Non a caso su YouTube è giunto a quasi 2 milioni di visualizzazioni in pochi giorni.
Dunque, si tratta di consacrazione al grande pubblico per il ragazzo milanese, che vanta una carriera ben avviata. Ha esordito discograficamente nel 2017 con “Zzala”, prima di produrre per Ernia, Fabri Fibra e Salmo. Un anno dopo ecco “Re Mida” e, nel 2022, il suo album più noto, “Sirio”. A rendere però particolari le composizioni di Lazza è l’utilizzo della tecnica del “riocontra“, che consiste nel pronunciare alcune parole invertendo uno o più sillabe. Per Sanremo, però, Lazza ha preferito non utilizzare questo espediente verbale.
Per quanto riguarda le altre canzoni griffate Dardust, va segnalato il nono posto di Elodie con “Due” (in questo caso il Nostro ha rivestito il ruolo di producer) ed il quattordicesimo dell’esordiente Ariete con “Mare di guai”.
Per l’artista nato tra le cento torri, figura musicale di livello internazionale, il secondo posto di Lazza rappresenta un altro grande successo personale (tra carriera autoriale e personale, riconoscimenti e dischi di platino non si contano più): presente all’Ariston ormai dal 2012, nel tempo ha scritto per decine di big sia in ottica Sanremo che non (da Elisa ed Emma fino allo stesso Mengoni), col picco dell’anno 2019, quando la “Soldi” cantata da Mahmood vinse il festival. Che dire, dopo un primo e un secondo posto…a questo punto manca il terzo. L’appuntamento è per il 2024.
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