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«Quindici giorni per rimuovere
lumini, peluche e vasi dalle tombe»
Decisione shock del Comune

ASCOLI - Secondo l'amministrazione comunale "si assiste ad un diffuso fenomeno di allestimento dei loculi da parte dell’utenza, con oggetti ornamentali di fattezza svariata...che invadono sia i marciapiedi costituendo intralcio e pericolo per i passanti, sia fazzoletti di terra nelle vicinanze del loculo concesso per allestirvi residenze a memoria del defunto"
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Il cimitero di Ascoli

Decoro del cimitero, scoppia il caso del decreto dirigenziale del Comune (il numero 16 del 20 aprile scorso) che impone di rimuovere “entro 15 giorni” oggetti, vasi, ma addirittura anche i lumini dalle tombe facendo riferimento a non si sa quale “decoro” richiamando gli articoli 51, 52 e 53 del vigente Regolamento di Polizia Mortuaria (approvato dal Consiglio Comunale con atto n. 66 dell’8 luglio 1996), in cui vengono “stabiliti sintetici indirizzi sulla disciplina delle modalità di posizionamento di lapidi, epigrafi, monumenti ed ornamenti anche floreali disponendo l’obbligo di rispettare, nella scelta e manutenzione degli stessi, il decoro, quale forma di rispetto dovuto a chi è sepolto e a quanti vi si recano a visita, e la sacralità del luogo”. E così il Comune ha constatato che all’interno dei cimiteri “si assiste ad un diffuso fenomeno di allestimento dei loculi da parte dell’utenza, con oggetti ornamentali di fattezza svariata, nonché di invasione, seppure con segni di affetto e ricordo, di zone non concesse in uso mediante apposizione di vasi e suppellettili vari che invadono sia i marciapiedi costituendo intralcio e pericolo per i passanti, sia fazzoletti di terra nelle vicinanze del loculo concesso per allestirvi residenze a memoria del defunto“. Sotto accusa anche le panchine e/o sedili, “di diversa fattezza in ogni dove senza alcuna preventiva autorizzazione da parte dell’Ente ed addirittura finalizzate ad uno stazionamento personalizzato” non certamente davanti ad un bar ma per pregare davanti ai propri cari defunti. Nell’ordinanza si fa presente, per fortuna, “che detti comportamenti sono animati da apprezzabili intenti di deferenza verso i defunti e che gli oggetti deposti testimoniano un sincero affetto e un vivo senso di continuità che perpetua nel congiunto il ricordo e il senso di appartenenza a chi non c’è più”. Secondo l’amministrazione “è tuttavia insostenibile il proliferare di autonome iniziative di tal guisa che denotano nel complesso ambientale un vero senso di disordine e scarso decoro atteso che il luogo, al contrario, pretende particolare cura, attenzione e ordine e che l’Amministrazione è tenuta ad eliminare potenziali situazioni di pericolo che possono generarsi dal posizionamento di vasi o altri oggetti a terra sui marciapiedi, aiuole, e altri spazi non oggetto di concessione”. Infine ecco l’ultimatum:
“Tutto ciò premesso e sempre nel pieno rispetto del sentimento che anima simili gesti, a chiunque abbia cari estinti nei civici cimiteri è fatto divieto:
1) Di apporre suppellettili, gadgets a ridosso della pietra tombale, che non siano fiori da conservare nel contenitore apposito;
2) Di deporre in corrispondenza del loculo concesso piante di fiori, lumini o altro;
3) Di allestire giardinetti negli spazi verdi che si trovino nelle immediate vicinanze del sepolcro concesso;
4) Installare autonomamente panchine o altri arredi atti allo stazionamento dei visitatori tantomeno da renderli di uso personale;  

Si ricorda che è consentito solo arredare il loculo con fiori finti o recisi freschi; questi ultimi, se lasciati avvizzire, nel constatato disinteresse di chi li depone saranno rimossi dal personale di custodia comunale”. La presente disposizione, informa il Comune, è immediatamente eseguibile quanto ai divieti.  E’ concesso un tempo di 15 giorni dalla data di pubblicazione della presente per adeguare lo stato dei luoghi alle prescrizioni dianzi elencate, decorso il quale si procederà autoritativamente.

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Fin qui l’ordinanza del Comune su cui lasciamo ai lettori ogni ulteriore commento. Ci chiediamo invece, al di là del decoro richiesto tassativamente ai cittadini che si recano al cimitero per piangere i cari defunti, che cosa sta facendo da parte sua l’inflessibile Comune per il cimitero di Borgo Solestà?

L’articolo del Resto del Carlino del 18 ottobre scorso

La cronaca degli ultimi mesi (e per decenza ci limitiamo soltanto a due episodi eclatanti tralasciando per pietà umana ad esempio i casi della roulotte che staziona all’esterno del parcheggio principale, o i problemi del forno crematorio in perenne manutenzione come ben sanno i residenti della zona…, o i rifiuti abbandonati dietro i box dei fiori tra cui una bombola di gas….) narra di discariche abusive nauseabonde con tanto di bare scoperchiate e quintali di rifiuti accatastati all’aperto o all’ultimo clamoroso caso del padre con il figlio disabile rimasto chiuso (leggi qui) per ore e ore nell’ascensore del campo santo senza che nessuno se ne accorgesse. Chi cura in questo modo uno spazio di rispetto, ci chiediamo, che cosa può pretendere e che esempio può dare ?

r.p.

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