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Infermieri, graduatoria in scadenza, i sindacati chiedono la proroga: «Rinnovare i contratti a tempo»

SANITA' - Il concorso non ha risolto il problema della carenza degli operatori sanitari nelle strutture marchigiani e ora si rischia anche la beffa, vista la prossima scadenza della validità. L'allarme di Nursind, Nursing Up e Fials
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di Luca Patrassi

 

Il prossimo cinque marzo scade la graduatoria del celebre concorso del 2019 che avrebbe dovuto affrontare e risolvere il problema della carenza di infermieri nelle strutture sanitarie pubbliche della regione.

 

Concorso che si è imbattuto nei problemi creati dalla pandemia, furono oltre 12.000 le domande presentate e solo 2.254 infermieri erano riusciti ad entrare nella graduatoria del concorso che si è poi svolto in piena emergenza covid.

 

Doveva essere una graduatoria che – nelle intenzioni degli amministratori- avrebbe dovuto essere assorbita integralmente e così non è stato. Ora si rischia la beffa con la scadenza della graduatoria. Come se ne esce? Con la proroga della validità della graduatoria del concorso.

 

Questa è almeno la posizione espressa dai sindacati di categoria, ad intervenire sono le segreterie regionali  Nursind, Fials e Nursing Up che hanno chiesto alla Regione Marche «di attivare con ogni urgenza un legittimo procedimento che consenta la deroga della graduatoria di almeno un anno dalla sua naturale scadenza».

 

Roberto Tassi

Alla riunione ad Ancona ha partecipato come delegato regionale anche Roberto Tassi, segretario territoriale di Ascoli nel Nursing Up.  

 

I sindacati ripercorrono la storia del concorso: «Il concorso della Regione Marche bandito nel 2019 ha subito molte vicissitudini e ritardi, gli esami concorsuali si sono svolti solo nel 2021 durante la pandemia. Molti concorrenti non potevano neanche partecipare perché impegnati a fronteggiare l’emergenza Covid nelle strutture sanitarie dove prestavano la loro attività lavorativa e delle oltre 12000 domande presentate solo 2254 infermieri riuscirono ad essere ammessi nella graduatoria finale».

 

Le dichiarazioni di intenti della Regione: «La Regione Marche – ricordano Nursind, Fials e Nursing Up – ha sempre dichiarato che ci sarebbero state oltre 2000 nuove assunzioni di personale sanitario quindi, considerata anche la notevole carenza di risorse infermieristiche si prevedeva che in due anni questa graduatoria si sarebbe presto esaurita. Invece non è stato cosi. Infatti circa la metà dei colleghi infermieri in graduatoria, aspettano la chiamata per la collocazione a tempo indeterminato presso il Servizio sanitario della Regione Marche.

 

Alcuni infermieri sono attualmente impiegati a tempo determinato da anni nei servizi sanitari della Regione Marche, acquisendo esperienza e competenze specifiche nelle varie unità operative specialistiche, superando da tempo positivamente ‘ il periodo di prova ‘ legato alla assunzione a tempo indeterminato e ad ora senza una proroga temporale della graduatoria, si rischia di perdere definitivamente tali risorse e di creare gravi carenze all’interno delle Unità Operative».

 

Un altro fronte di polemica, la graduatoria fruibile solo dalle Marche: «L’infermiere è un professionista con competenze specifiche nella sfera sanitaria e al pari dei medici, matura competenze e professionalità acquisita nelle aule delle Università e direttamente sul campo.

 

Del tutto incomprensibile inoltre è anche la decisione di non rendere fruibile la graduatoria ad altre Regioni, scelta che ha condizionato fortemente lo scorrimento della stessa. Il Servizio Sanitario della Regione Marche si può permettere questo inutile e dannoso spreco di risorse umane?».

 

Il richiamo ai fondi pubblici già spesi: «Per il concorso unificato del 2019 sono stati spesi fondi di bilancio, tempo, energie senza contare l’impegno, la speranza ed i sacrifici di tanti professionisti marchigiani che attendono di potersi avvicinare alla propria famiglia. Ribadiamo pertanto la richiesta della proroga della graduatoria necessaria per poter dare la possibilità alle neo Aziende Sanitarie Territoriali ed alle altre Aziende Sanitarie della Regione di attingere dalla graduatoria in essere, agevolando le prassi burocratiche, riducendo inutili oneri amministrativi e ridando speranza a tutti coloro che con grossi sacrifici si sono classificati utilmente in graduatoria».

 

L’appello finale rivolto alla Regione: «Auspichiamo anche che la Regione Marche interceda e solleciti il Governo centrale affinché sia inserito l’emendamento nel decreto Milleproroghe, in virtù dell’incontro avuto in Regione tra le organizzazione sindacali, con la presenza dell’assessore Saltamartini e il Dipartimento Salute della Regione Marche».

 

La linea indicata dai sindacati: «Necessità di prorogare tutte le graduatorie concorsuali in essere e di rinnovare i tempi determinati fino a definizione delle varie scadenze, si sollecita altresì con urgenza di adempiere alla procedura di stabilizzazione sia della legge Madia che di quella covid».



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