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Stop alla cessione del credito, Ameli del Pd lancia l’allarme: «C’è lo stop della Ricostruzione»

SISMA - Dura presa di posizione del segretario provinciale dem dopo la decisione del Governo Meloni. Il Piceno una delle zone più "colpite" dal decreto legge approvato in tempo record
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«L’assurda decisione notturna del Governo Meloni che ha portato al blocco dei crediti fiscali, fa saltare la ricostruzione delle zone colpite dal sisma».

 

Francesco Ameli

Inizia così l’allarme lanciato da Francesco Ameli, segretario del Partito Democratico della provincia di Ascoli, una delle zone più direttamente interessate dalla decisione che sta scatenando un pandemonio di polemiche con le opposizioni che puntano il dito contro la premier Giorgia Meloni e il suo Governo.

 

«Infatti il contributo che lo Stato concede per la ricostruzione non è sufficiente per coprire i costi di riparazione dei danni causati dal sisma, e questo comporta che alcune somme, il cosiddetto accollo, rimangono a carico del cittadino con la casa lesionata. Per evitare un esborso diretto di chi aveva perso casa e spesso lavoro – aggiunge Ameli – fino a ieri si poteva accedere alla cessione del credito (o sconto in fattura) legata al Superbonus per le zone del cratere. Ma con il blocco, tutto ciò salta! Ovviamente se si ha un reddito alto, il problema non si pone. La cessione del credito infatti è stata una misura introdotta nel 2016 per dare risposte proprio alle famiglie meno abbienti.

 

Purtroppo il Governo di cui è piena espressione sia il commissario per la Ricostruzione Guido Castelli che la sottosegretaria al Mef Lucia Albano, più i partiti Fratelli d’Italia, Lega e Forza Italia – tuona l’esponente dem – non ha minimamente tenuto conto delle problematiche esistenti e se ne è bellamente fregato.

 

Con l’onorevole Augusto Curti siamo già all’opera per presentare emendamenti in parlamento ed iniziative in regione per chiedere la modifica della norma a tutela dei terremotati sono già state prese dalla consigliera regionale Anna Casini.

 

Ma si può pensare di dover aspettare la conversione del decreto in parlamento e quindi 60 giorni per apportare modifiche migliorative? Penso sia follia, pertanto chiediamo con forza un immediato passo indietro ed interventi immediati a tutela di tutti coloro che hanno perso una casa ed ora sono nello sconforto più totale.

 

Parliamo di 23.000 edifici (stima report commissario), che tra l’altro sono quelli nelle zone più colpite dal sisma. Evidentemente anche il commissario Castelli, nonostante la sua struttura sia alle dirette dipendenze del governo, era all’oscuro della decisione. Ci chiediamo quindi a questo punto quale sia l’utilità di un commissario di fronte alle scelte scellerate del Governo da cui dipende.

 

In una sua recentissima intervista radiofonica, Castelli affermava testualmente: “Il blocco del 110 sta bloccando anche la ricostruzione. Il prezziario del sisma non copre tutte le riparazioni, ma solo quelle strettamente necessarie. Pochi giorni fa un imprenditore mi ha detto che ha 15 cantieri, ma non li fa partire perché non sa se sarò in grado di garantire il meccanismo del credito d’imposta per coprire gli accolli, da 100-150.000 euro, per i terremotati”. Bizarre le sue parole, alla luce dei fatti».

 

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