Sono stati bruciati, e quindi distrutti, nella notte gli ombrelloni che a San Benedetto erano stati sistemati sulla spiaggia, all’altezza dello chalet “Da Federico”, per comporre la scritta “Il Piceno”, visibile dalle riprese televisive dagli elicotteri che accompagnano anche la tappa finale della “Tirreno-Adriatico” in programma nella Riviera delle Palme.
Qualcuno nella notte ha deciso di distruggerli. Sono intervenuti i Vigili del fuoco e le Forze dell’ordine che visioneranno le immagini di qualche sistema di videosorveglianza della zona nella speranza di poter risalire agli autori del gesto e dare loro un nome e un volto.
Il sindaco Spazzafumo ha chiesto di ripristinare il tutto, ovviamente con nuovi ombrelloni, prima che sul cielo della Riviera compaiano gli elicotteri per le riprese televisive. E’ intanto scattata la caccia al piromane, o ai piromani.
Duro l’intervento del sindaco Antonio Spazzafumo: «Questa Amministrazione sta subendo un continuo attacco. C’è chi sfrutta i social per fomentare l’odio nei nostri confronti dando così un alibi anche ai peggiori teppisti. Ma non gliela daremo vinta, ho chiesto di ripristinare tutto prima dell’inizio della gara perchè la vera San Benedetto non merita questo».
Sulla stessa lunghezza d’onda il coordinamento comunale di Fratelli d’Italia. «Condanniamo con fermezza l’ennesimo atto vandalico che si è consumato a San Benedetto – dice Luigi Cava – questa volta sulla spiaggia dove erano stati installati ombrelloni che componevano una scritta promozionale del territorio in occasione della Tirreno-Adriatico. Chi si rende responsabile di atti di questo genere danneggia l’immagine della nostra città. Ci auguriamo che quanto prima vengano individuati i responsabili di tale scempio».
E Forza Italia, attraverso il coordinatore provinciale Valerio Pignotti e quella comunale Annalisa Ruggieri: «L’atto vandalico subìto dalla Città di San Benedetto a poche ore dell’importante appuntamento della Tirreno-Adriatico è da condannare fortemente e con cori univoci. Risiede nella maleducazione, inciviltà, disagio di qualche delinquente quanto accaduto; le radici sono aldilà della politica e vanno ricercate ed analizzate senza fomentare odi inesistenti e mostri che non hanno ragione di esistere in questi spiacevoli episodi. Stanno capitando troppo spesso atti del genere, la politica dovrebbe interrogarsi sulle ragioni e cercare , insieme, di percorrere una strada utile, piuttosto che far aleggiare venticelli odiosi. La dialettica democratica è politica è altro, risiede in critiche e proposte ma mai nella violenza e nella delinquenza e ci auguriamo che esternazioni d’impeto siano ritrattate e si torni al vero confronto, anche duro ma leale e corretto».
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