di Andrea Ferretti
Con il passare delle ore la vicenda della presentazione della pubblicazione “Cento – Eredità di una rivoluzione” nell’anniversario della “Marcia su Roma” sta diventando un caso nazionale. La data fissata, almeno stando alle locandine, è venerdì 24 marzo. La location scelta è un bar del centro di Ascoli. Ma alla fine si farà? Verrà annullata? Il titolare del locale, che nel frattempo ha avuto un inatteso e gratuito ritorno pubblicitario, farà dietrofront dopo questo putiferio?
Dopo che il Partito Democratico ha fatto sentire la sua voce, con dichiarazioni forti e decise, attraverso i propri responsabili del territorio piceno che operano in ambito locale, provinciale e nazionale, ecco l’intervento -sulla stessa lunghezza d’onda – del comitato di volontariato civico ascolano “Ascolto&Partecipazione” che a Palazzo Arengo esprime anche due consiglieri di opposizione.
A&P fa riferimento al messaggio postato su facebook a scopo divulgativo «dove si afferma in modo enfatico e trionfalistico che la pubblicazione ci tramanda concretamente un patrimonio senza pari» e che«non si tratta di un malinconico ricordo ma di un testimone da trasmettere».
Potrebbe bastare questo, ma Ascolto & Partecipazione fa riferimento anche a due episodi che riguardano il sindaco Marco Fioravanti: l’ormai famigerata “Cena di Acquasanta” e la firma antifascista apposta dal primo cittadino in un banchetto pubblico proprio di A&P.
Il comitato civico comincia ricordando al sindaco che: 1) ha giurato sulla Costituzione italiana antifascista; 2) Ascoli Piceno è città della Resistenza contro il nazifascismo; 3) il Comune e la Provincia di Ascoli sono entrambi insignite di medaglia d’oro al valor militare per attività partigiana.
E continua precisa che: 1) il nostro Comitato non ha mai condiviso e mai condividerà celebrazioni del ventennio più buio della storia italiana come quello fascista; 2) condanniamo nostalgici ricordi volti a festeggiare l’anniversario della marcia su Roma come già facemmo in occasione della “cena fascista” di Acquasanta del 28 ottobre 2019.
Quindi la richiesta al sindaco Fioravanti: «Nel febbraio 2021 si recò al banchetto allestito da noi a firmare il progetto di legge di iniziativa popolare, lanciata dal sindaco del Comune di Stazzema, sulle norme contro la propaganda e la diffusione di messaggi inneggianti a fascismo e nazismo e la vendita e produzione di oggetti con simboli fascisti. Per questo gli chiediamo di condannare e prendere le distanze, anche a nome della sua maggioranza, da certe trionfalistiche manifestazioni rievocative di tempi nefasti banditi dalla nostra Costituzione sulla quale giurò al suo insediamento. Qualora ciò non accada, quella sua firma antifascista al nostro banchetto diverrebbe, oltre che una presa in giro, un gesto offensivo nei confronti dei cittadini e di quei Partigiani che diedero la vita per liberare Ascoli e gli ascolani dal nazifascismo».
Al momento, tranne le voci del Partito Democratico e di Ascolto&Partecipazione, su altri fronti tutto tace. Ma non è sicuramente finita qui.
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