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Ponte di Tasso inaccessibile, parlano i residenti: «Situazione intollerabile, qui non si vive più»

ASCOLI - L'antico manufatto e le acque del Castellano sono da tempo oggetto di un vero e proprio boom di presenze. Ma la situazione, tra proprietà private e strade inadatte, è molto difficile. Gli abitanti all'esasperazione: «Atti vandalici e aggressioni verbali, a volte capita anche di dover restare chiusi in casa. Siamo sempre stati disposti a collaborare, ma il Comune non si è più interessato della vicenda»
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di Luca Capponi 

 

«Atti vandalici, rifiuti, macchine che restano bloccate a causa della strada stretta, incidenti, aggressioni e il rischio di subire persino una denuncia da chi si infortuna per raggiungere il fiume: la situazione, soprattutto nella bella stagione, non è più tollerabile. Diverse volte ci siamo ritrovati prigionieri nelle nostre case senza poter uscire o a dover risolvere questioni che non ci dovrebbero competere. Abbiamo chiesto più volte il supporto del Comune, ma niente. Siamo disponibili a collaborare, non a sopportare ciò che abbiamo vissuto negli ultimi anni».

 

Uno dei cartelli che avvisano della chiusura. Sulla sinistra, la stretta strada asfaltata

Che la vicenda intorno al Ponte di Tasso non fosse proprio semplice lo si era capito subito (leggi qui). Cortocircuiti della modernità, che grazie ai social amplifica la visibilità di luoghi meravigliosi rimasti per anni lontani dai prosceni. Come, appunto, il suggestivo sito storico-naturalistico situato tra Ascoli e Castel Trosino, uno scorcio di acqua limpida con tanto di antico manufatto di epoca medievale a stagliarsi sul fiume Castellano; prima noto solo agli appassionati, oggi meta di centinaia e centinaia di persone, soprattutto durante la bella stagione. Senza, però, essere attrezzato per sopportare un carico del genere.

 

Ecco perchè quanto sta avvenendo in loco continua a far discutere. Attualmente, farsi una passeggiata al Ponte di Tasso è molto difficile. E sconsigliabile, vista la mancanza di percorsi sicuri. Uno dei pochi passaggi rimasti, infatti, è stato chiuso poiché transita su terreni privati. Ma anche per dare un segnale e far sì che si possa porre rimedio ai problemi. Che sono tanti, come ben spiegato da Romolo Rossi, che vive nella zona e conosce bene quanto accade.

 

«Lo storico sentiero è franato tanto tempo fa, dagli anni ’60 per raggiungere il ponte veniva utilizzato quello creato da mio suocero per arrivare ai suoi terreni coltivati, il quale acconsentiva di buon grado -spiega-. Finché i numeri sono stati limitati, non ci sono stati problemi di sorta, nonostante qualche “dispetto” la cosa è stata sempre gestibile. Dopo l’esplosione di presenze, però, è aumentata anche la maleducazione delle persone ed i piccoli dispetti si sono trasformati in vandalismo: una volta, per fare un esempio, abbiamo trovato le viti di un intero filare completamente segate, un’altra ancora reti divelte e danni al raccolto; da qui la decisione di impedire l’accesso».

Il Ponte di Tasso

 

«Dopo la chiusura, la gran parte delle persone scendeva lungo una scarpata posta più avanti (anch’essa privata), dove le scivolate di chi l’affronta senza l’abbigliamento adatto non si contano -continua Rossi-. Una volta arrivati sul ponte, poi, stessa cosa: tra imprudenza e scarsa sicurezza, d’estate i Vigili del fuoco hanno un gran lavoro da fare per tirare fuori chi si infortuna, l’ultimo la settimana scorsa. Il paradosso è che i proprietari hanno rischiato pure una denuncia perchè chi si è fatto male ha tirato in ballo proprio la pericolosità del luogo ed il fatto che non ci fossero le dovute misure di sicurezza: oltre al danno, la beffa».

 

I problemi però riguardano anche il tratto asfaltato che arriva in loco passando tre le abitazioni, da cui si accede direttamente dalla strada provinciale “Valle Castellana“. Troppo stretto per il transito di due auto in contemporanea.

 

«In questi pochi metri di strada, ogni giorno, si riversano decine di auto, con tutte le conseguenze del caso -ricorda-. Quando si incrociano due macchine c’è poco da fare, se non la retromarcia a volte anche per qualche centinaio di metri in base alla strada percorsa, con problemi enormi perchè non ci sono punti che consentono altre manovre. Noi che viviamo qui siamo più abituati, conoscendo la strada. Ma chi viene per una scampagnata, no».

Rete che impedisce il passaggio lungo un sentiero

 

«Per questo motivo si sono verificati anche episodi spiacevoli, con mia moglie e mia cognata aggredite verbalmente proprio per una questione di retromarcia -aggiunge Rossi-. Abbiamo avvertito più volte il Comune, l’ultimo sopralluogo di qualche anno fa, con l’assessore Cardinelli ed i tecnici, è rimasto però lettera morta. In un posto così frequentato si potrebbe pure spendere qualcosa per far venire un escavatore e migliorare la strada, basterebbe solo un po’ di buona volontà. Noi vogliamo collaborare, abbiamo anche dato l’assenso affinché si utilizzasse un terreno di proprietà per consentire l’allargamento della carreggiata».

 

«Capisco bene che si tratta di un posto bellissimo che attira molti, l’ho frequentato sin da bambino -ribadisce-. Ora però gli episodi controversi non si contano, siamo arrivati anche a restare prigionieri dentro le nostre case perchè tra auto in sosta vietata e traffico non si poteva uscire con le macchine. Qui viene gente anche di notte a campeggiare abusivamente, in un momento del giorno in cui teoricamente il ponte neanche si vede, spesso siamo dovuti intervenire cercando di convincere a non accendere fuochi offrendo persino i nostri barbecue. Per non parlare dei rifiuti che ritroviamo quotidianamente».

Le acque del Castellano

 

A chiudere il quadro, la sicurezza sul Ponte di Tasso. Sprovvisto di parapetti e da cui per arrivare all’acqua occorre utilizzare alcune corde.

 

«Anche per questo è estremamente pericoloso -conclude Rossi-. Molti anni fa ci fu un incidente mortale che fu classificato come suicidio. Non si tenne però in conto che la donna che cadde, abitante dall’altra parte del fiume, potesse essere inciampata nei numerosi viticci presenti. Se ci fossero stati i parapetti, magari non sarebbe andata così. Ribadisco, noi siamo a disposizione per collaborare, ci auguriamo che il Comune ripristini una situazione sicura a più livelli per far sì che il ponte possa essere fruito in tranquillità, nel rispetto di tutti».

 

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