L’attenzione alle truffe è da sempre altissima da parte dell’Arma dei Carabinieri che da anni ormai sta portando avanti un’intensa campagna di sensibilizzazione per prevenire il vile fenomeno delle truffe ai danni degli anziani. Si tratta di iniziative di rassicurazione sociale che tendono a consolidare il tradizionale rapporto di vicinanza dell’Arma ai cittadini, con particolare riguardo alle fasce più deboli ed ai più indifesi.
Ecco perché nelle parrocchie come nei centri culturali, nelle aule consiliari come nei circoli ricreativi e nelle sedi delle associazioni di quartiere, i militari dell’Arma si muovono, in concerto con le altre Forze di polizia e con la collaborazione di Enti locali ed Autorità religiose, per parlare con gli anziani, informarli sulle modalità attraverso le quali le truffe vengono attuate e fornire loro consigli mirati per difendersi.
Al termine di questi incontri, i partecipanti acquisiscono sempre più la consapevolezza di un concetto importante: quello della “sicurezza partecipata”, utile al fine di prevenire i reati ed a promuovere in modo sempre più proficuo l’indispensabile collaborazione con chi è impegnato a contrastarli. Proprio grazie a queste iniziative di vicinanza alla popolazione che, di recente, tre astute e graziose “nonnine”, contattate telefonicamente da truffatori che tentavano il raggiro del “finto pacco” acquistato dal nipote, hanno prima chiuso la conversazione e poi segnalato quanto avvenuto al Comando provinciale dei Carabinieri di Ascoli.
Al riguardo, è utile rammentare l’iniziativa adottata dalla Prefettura di Ascoli circa la divulgazione di un vademecum informativo – “Io non ci casco!” (per scaricarlo vedi in fondo al testo) – con il quale, con il contributo delle Forze dell’Ordine, vengono divulgati validi suggerimenti e consigli per difendersi dalle truffe.
E’ UTILE RICORDARE
IL VADEMECUM “IO NON CI CASCO”
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