video e testo di Elena Minucci
«Con questa mozione chiediamo al sindaco Marco Fioravanti azioni concrete per quanto riguarda la crisi idrica e la gestione dell’acqua, bene primario che dobbiamo salvaguardare, Chiediamo all’amministrazione comunale, in particolar modo al presidente del Consiglio comunale, che le mozioni dell’opposizione vengano affrontate e ci venga data la possibilità di svolgere il nostro lavoro».
Così si sono espressi i gruppi consiliari di minoranza del Comune di Ascoli in merito alla decisione del primo cittadino, nonché presidente dell’Aato 5, di destinare un bonus sulle bollette dell’acqua alle famiglie residenti nei 59 comuni gestiti dalla Ciip del Piceno e del Fermano.
Una misura che vede il disappunto dei gruppi di opposizione.
«L’acqua l’abbiamo sempre avuta, ma da un po’ di tempo, nei paesi intorno ad Ascoli, viene razionata.
Per questo abbiamo deciso di presentare una mozione con la quale chiediamo una serie di azioni al sindaco, come per esempio promuovere strumenti per cercare di raccogliere l’acqua piovana e creare un sistema quadro per razionare quella già esistente – ha detto Massimo Tamburri, Movimento 5 Stelle -. Non solo. Ci rivolgiamo anche al Consorzio bonifica, alla Ciip, al Bim Tronto e all’Aato: vogliamo sapere quanti sono i bacini presenti nel nostro territorio e in quali condizioni si trovano e come vengono gestiti».
«Questa proposta l’abbiamo sottoscritta in maniera convinta – ha ribadito il segretario provinciale Pd Ascoli, Francesco Ameli – perché riguarda temi fondamentali non solo del presente ma anche del futuro.
Chiediamo al Comune di attivarsi per salvaguardare l’acqua, bene di tutti.
Il tema è sempre stato a cuore a tutti i gruppi di centro-sinistra, che l’ha sempre considerata una priorità.
Partendo dalla mozione e dagli atti fatti in Consiglio, cerchiamo di allargare il discorso coinvolgendo anche la città attraverso una raccolta firme che ci sarà questo fine settimana.
Chiediamo all’Amministrazione che le mozioni proposte vengano affrontate e che venga data all’opposizione la possibilità di svolgere il proprio lavoro in maniera istituzionale. Chiediamo di attivarsi più che per una città green, per una città sostenibile».
«Un nodo importante: quello degli sprechi e delle dispersioni dell’acquedotto. Il fatto che nel territorio gestito dalla Ciip ci sia un dato di dispersione lievemente migliore rispetto al resto d’Italia, non è un dato di merito: un quinto di acqua viene buttato – ha precisato Pietro Frenquellucci -. Lo spreco del denaro come quello dell’acqua significa buttare qualcosa che è di ognuno di noi».
«In questo periodo – sono le parole di Massimo Speri di “Ascolto & Partecipazione” – abbiamo visto nascere parecchi comitati spontanei, l’ultimo a Folignano che ha raccolto mille firme.
Dal terremoto in poi la qualità dell’acqua è diventato un problema serio, confermato dalla stessa Ciip. Abbiamo un’acqua che non è più quella di prima.
Abbiamo fatto un’interrogazione sull’aumento delle bollette. Il problema è che questo tipo di interventi non arriva ad incidere sulle discussioni.
Sul tavolo dell’acqua si fanno incontri ma le risposte dove sono?
La qualità dell’acqua non è migliorata. Sono aumentate le tariffe e in compenso il sindaco fa “un’elemosina” ai cittadini più bisognosi.
Il problema è dare servizi giusti ed equi per la città».
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