di Andrea Ferretti
La statua di Costantino Rozzi c’era già, inaugurata lo scorso 26 dicembre il giorno di Santo Stefano. Mancavano però una targa e una illuminazione adeguata. Adesso ci sono pure quelle.
Sono trascorsi alcuni mesi, periodo durante il quale non sono mancate polemiche. Un giorno un tifoso dell’Ascoli affisse ai piedi della statua un foglio, al posto di quella che oggi è diventata una targa, per spiegare chi fosse quel personaggio “ricostruito” dall’artista ascolano Luciano Cordivani.
Diverse furono le lamentele, soprattutto da parte di tifosi bianconeri meno giovani, per quella statua quasi nascosta nel buio dei Giardini pubblici di Corso Vittorio.
Altri, come Piero Silvestri presidente del Club “I Fedelissimi”, hanno più volte ribadito che doveva essere posizionata a ridosso dello stadio “Del Duca” e non in Corso Vittorio Emanuele, ponendo come alternativa un luogo più centrale della città come ad esempio Piazza Simonetti. Lì, in un angolo, proprio davanti al Palazzo del Governo, infatti, c’è ancora il chiosco dei giornali che, chiuso ormai da anni, non è proprio il massimo.
A restituire dignità alla statua del Presidentissimo ora ci sono una targa e un faretto che la illumina. Sulla targa la scritta “Costantino Rozzi Imprenditore Cavaliere del Lavoro, Presidente Ascoli Calcio 1898”, mentre il faretto la renderà visibile a tutti anche dopo il tramonto.
Presenti a questa doppia novità, in una sorta di inaugurazione-bis, il sindaco Marco Fioravanti, il vice sindaco Gianni Silvestri, gli assessori Marco Cardinelli e Nico Stallone, i figli di Costantino Rozzi: Fabrizio, Anna Maria, Antonella e Alessandra, e i nipoti.
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