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Medicina d’Urgenza non chiude: turni notturni coperti dai cardiologi

SAN BENEDETTO - L'accordo è stato raggiunto al termine di una riunione del Dipartimento di Emergenza e durerà fino al 30 luglio. Per il resto dell'estate, si tenterà di coinvolgere un pool di medici dei due ospedali presenti nel Piceno
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Il “Madonna del Soccorso” di San Benedetto

 

di Giuseppe Di Marco

 

I turni notturni della Medicina d’Urgenza saranno coperti in parte dai cardiologi e in parte dai medici del Pronto Soccorso del “Madonna del Soccorso”. Scongiurata la chiusura dell’unità operativa, chiamata ad affrontare, con l’arrivo dell’estate, un carico di lavoro estremamente pesante.

 

E’ quanto ha stabilito il vertice sanitario al termine di un incontro fiume del Dipartimento d’Emergenza, tenutosi due giorni fa, al quale hanno partecipato la commissaria straordinaria Ast 5 Maria Capalbo, la primaria Giuseppina Petrelli e il personale medico di dipartimento. Nel corso della riunione, la dottoressa Capalbo ha ascoltato le esigenze esposte dai medici specialisti, nel tentativo di trovare una soluzione immediata alla carenza di personale che incombe sull’ospedale rivierasco da molto, troppo tempo a questa parte.

 

L’accordo raggiunto al termine del rendez vous prevede che i turni notturni, difficili da coprire, vengano effettuati parzialmente dai medici della Cardiologia, che hanno dato la propria disponibilità a lavorare in Murg. Questa formula rimarrà operativa fino al 30 luglio, dopodiché sarà necessario individuare ed adottare una nuova soluzione per far fronte alle settimane più dure, in termini di afflusso turistico, della bella stagione.

 

Oltretutto, la dottoressa Capalbo rimarrà in servizio fino al 16 luglio, dopodiché il compito di sbrogliare questa intricata matassa passerà nelle mani di Nicoletta Natalini, a capo dell’Azienda Sanitaria Territoriale 5 dal termine del commissariamento.

 

Cosa accadrà dopo il 30 luglio? E’ probabile che già da ora il vertice sanitario sia all’opera per prorogare i termini dell’accordo oppure, più probabilmente, coinvolgere altri medici specialisti del “Madonna del Soccorso” ma anche del “Mazzoni” di Ascoli, in modo da trovare una quadra sui turni di notte.


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