di Giuseppe Di Marco
Nuovo ospedale di San Benedetto, va in scena una nuova querelle sulla realizzazione del futuro nosocomio. Il Comune rivierasco approva, con delibera di giunta, un accordo di collaborazione con la Regione Marche, l’Ast Picena e la Provincia di Ascoli per portare avanti l’iter di edificazione della struttura sanitaria. Ma chi era a conoscenza, a parte il vertice comunale sambenedettese, dei termini di questo accordo?
Sicuramente la Regione, visto che, come riporta la stessa delibera, questa ha trasmesso la bozza di accordo al Comune lo scorso 13 giugno. Sull’Ast va detto che, se anche ne fosse a conoscenza, sarebbe opportuno attendere l’insediamento del nuovo direttore generale. E la Provincia? Palazzo San Filippo ne sapeva qualcosa? Rispondere a questa domanda è un passaggio fondamentale, dato che l’ente provinciale funge da raccordo fra 33 Comuni, ivi inclusi quelli dell’entroterra Piceno. Oltretutto l’accordo parla di realizzare un ospedale di primo livello a San Benedetto, quindi è oltremodo importante che la Provincia venga messa al corrente di questa iniziativa.
Peraltro, pare che l’iter dell’iniziativa possa essere notevolmente snellito. Ad essere stralciato, infatti, potrebbe essere il passaggio intermedio rappresentato dal piano di prefattibilità, per passare direttamente alla progettazione del nosocomio.
«Si paventano scenari poco rassicuranti – protesta Luciana Barlocci – Addirittura pare che l’iter di realizzazione del nuovo ospedale non debba passare per il tanto ululato piano di prefattibilità, e che invece si debba andare direttamente a progettazione. Questo non è certamente ciò che ho votato in Consiglio comunale: quell’area potrebbe presentare delle criticità e necessita di dovuti – e molteplici – approfondimenti prima di essere adottata definitivamente. Mi auguro che non sia così, e che si proceda per tramite degli step annunciati. Qualsiasi altra soluzione non aderisce a quanto hanno votato i rappresentanti di questo territorio».
Accese rimostranze provengono anche da Aurora Bottiglieri: «Non è costruendo nuove mura che si difende la salute pubblica – afferma la dottoressa – Il personale sanitario è allo stremo, difende quotidianamente la struttura e lavora duramente, ma senza nessun aiuto politico. Intanto si avvicina il picco massimo di richiesta stagionale dovuto all’incremento turistico e senza che ci siano i tempi per intervenire in maniera efficace. Non ho letto né sentito nessuna protesta o presa di posizione politica da parte del sindaco per i servizi tolti o ridimensionati, come la Murg del Pronto soccorso. E nemmeno per le liste d’attesa interminabili».
Il Pd sambenedettese invece si concentra sul contenuto del futuro ospedale. «Prendendo per buono quello che dice il sindaco Spazzafumo – scrivono i segretari Palestini, Costantini, Giorgi e Marzetti – una volta realizzato l’ospedale, le specialità del Mazzoni verrebbero trasferite alla nuova struttura di San Benedetto: Emodinamica, Urologia, Nefrologia, Pneumologia, Ematologia, Medicina Nucleare, Radioterapia, Anatomia Patologica, Radiologia Interventistica. Glielo ha comunicato questo al sindaco di Ascoli?»
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