di Luca Capponi
In questa grotta naturale generazioni di acquasantani e non solo, sin dall’antichità, si sono fatti il bagno ed hanno passato momenti di spensieratezza. Ed anche dopo oltre trent’anni di chiusura il ricordo è vivo. Ora, ne basteranno altri due di attesa per vedere questo luogo risplendere. Finalmente.
La grotta naturale con la piscina termale abbandonata da decenni
A fare il punto sulla maxi opera di riqualificazione da circa 7 milioni che sta riguardando lo storico complesso termale di Acquasanta Terme, partita lo scorso febbraio, è il sindaco Sante Stangoni. Che non lesina soddisfazione per quella che fino a qualche tempo fa sembrava destinata a rimanere un’eterna incompiuta. Un tesoro buttato via dall’incuria. Che ora, come accadeva in passato, potrà tornare a fare la fortuna del Piceno in termini turistici.
«Siamo circa due mesi in anticipo sul cronoprogramma -conferma il primo cittadino-. Di settimana in settimana cambiano le dinamiche del cantiere, adesso ci troviamo in una fase importante della ristrutturazione della palazzina liberty, che verrà poi completata in travertino. Allo stesso tempo è già stato fatto il piano di posa delle fondazioni della sala macchine su cui sorgerà l’altro piano e le piscine esterne che verranno poi collegate alla zona della grotta, dove ci sarà una struttura in legno».
Caputo e Stangoni
Inutile sottolineare infatti, vista la particolarità del sito e lo stato di degrado che lo avvolge da decenni, quanto si tratti di un intervento complesso e delicato. Attualmente, sul campo, ci sono i tecnici e gli operai dell’Ebanisteria Caputo di Corato (Bari).
«Siamo davanti a un cantiere che stiamo vestendo su misura per una antica palazzina e una grotta di acqua sulfurea, in spazi molto ristretti -ricorda Michele Caputo, titolare della ditta-. Fuori, invece, realizzeremo una mega piscina, di cui una parte però si troverà dentro alla struttura di legno e vetro; le due vasche zone saranno unite da un camminamento nell’acqua che permetterà ai bagnanti di passare dall’interno all’esterno e viceversa, e di fare il bagno a cielo aperto».
Un veduta del complesso oggetto dei lavori
«La ditta sta lavorando benissimo su tutti gli aspetti, se andiamo avanti così possiamo veramente avere questa struttura pronta tra due anni, e forse anche qualche mese prima -conclude Stangoni-. Ci sono ottimismo e voglia di ripartire dopo sisma e Covid, una voglia che vedo ogni giorno nei tanti visitatori che arrivano qui per godersi le nostre bellezze; da Lu Vurghe, le piccole terme a cielo aperto che abbiamo ripristinato dopo le piene invernali, ai 130 chilometri di sentieri delle mulattiere. Le strutture ricettive sono piene, c’è fiducia, andiamo avanti così».
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