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Ricostruzione, De Micheli:
«Si naviga nella paura
Nessuno si assume responsabilità»

SISMA - Il commissario oggi ha partecipato ad un incontro nella sede maceratese di Confartigianato. «Per quanto si cerchi di semplificare chi deve porre le firme vuole garanzie. Sono disposta a valutare una misura assistenziale per i lavoratori non dipendenti»
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Paola De Micheli nella sede di Confartigianato Macerata


di Marco Ribechi

Paura, corresponsabilità e assistenzialismo, sono queste le tematiche principali sulla ricostruzione evidenziate dal commissario straordinario Paola De Micheli, insieme alla convinzione che non esistono soluzioni semplici a problemi complessi. L’incontro si è svolto nella sede maceratese di Confartigianato che in provincia associa oltre 6mila aziende e che è a stretto contatto con le problematiche del territorio e con le realtà imprenditoriali. «Non esiste un confronto con il terremoto dell’Emilia Romagna perchè qui si naviga nella paura – spiega De Micheli – non c’è assunzione di responsabilità perchè i soldi sono molti e altrettanti i rischi. Per quanto si cerchi di semplificare chi deve porre le firme vuole garanzie, oggi infatti i sindaci hanno smesso di chiedere più potere perchè i poteri li hanno». Il tema della paura è strettamente collegato a quello della corresponsabilità. «Il rapporto con l’Anac (autorità nazionale anticorruzione) sembra essere quello che esiste tra guardia e ladri – continua – è vero che la verifica preventiva degli atti rallenta ma allo stesso tempo consente a una pluralità di soggetti, oggi ben 160, di operare all’interno di un quadro normativo. Dopo i controlli dell’Anac, nel caso di esito positivo, i cantieri possono partire senza ulteriori intoppi e con la tutela dei soggetti attuatori».

Infine il tema dell’assistenzialismo. «Ci sono liberi professionisti, a partita iva che minacciano quotidianamente il suicidio o di fare pazzie – spiega Sandra Gentili, responsabile Confartigianato di Camerino – gente che cerca di ripartire dignitosamente e la burocrazia deve trovare il modo di capire che in una situazione di emergenza non si può andare avanti con elefanti sul groppone. Devono avere una risposta». «Sono disposta a valutare una misura assistenziale per i lavoratori non dipendenti – risponde De Micheli – servono però misure efficaci ed individuare il punto di caduta. Sono contraria all’assistenzialismo fine a se stesso perchè è contagioso, ad esempio è allo studio una misura che sostenga le imprese che vogliono riaprire con finanziamenti tipo start up. Il confronto con le associazioni di categoria può giocare un ruolo fondamentale per individuare le linee guida». In arrivo dopo l’estate anche un vademecum sulle interpretazioni della legge: «Oggi non è pensabile un testo unico perchè mancano ancora delle ordinanze – spiega De Micheli – ma ho chiesto ai miei collaboratori di mettere in rete le risposte a tutte le interpretazioni, dovrebbe essere disponibile in due settimane».


La certezza secondo Paola De Micheli è che la situazione si sbloccherà:
«Ho già partecipato a due ricostruzioni, ad un certo momento arriva il punto 0 dove tutto improvvisamente inizia a camminare. Gli studiosi dicono dopo due anni e mezzo, questo avviene perchè i nodi si sciolgono e una volta superato un ostacolo si replica agevolmente per tutte le altre soluzioni simili». Per quanto riguarda Macerata il tema caldo è quello delle scuole, la Mestica e la Dante Alighieri. «Vorrei far iniziare i due cantieri contemporaneamente – aggiunge De Micheli – oggi la situazione della Dante Alighieri è in ritardo di circa 20 giorni ma sto lavorando per appaiare gli iter. Spero di poter iniziare i lavori per fine giugno». E in conclusione le speranze per il futuro: «Mancano quattro mesi alla fine del mio mandato – chiude il commissario straordinario – mi auguro di aprire altri cantieri perchè questo è ciò che ho promesso a Gentiloni. Fino ad oggi ne sono 2500, voglio aumentarli. La mia vita è oggi dedicata al terremoto e a mio figlio, è un’impresa dura che richiede molto lavoro e concentrazione, sento forte la responsabilità e so di rappresentare una squadra. Allo stesso tempo però sono felice di aver avuto questa sfida perchè è senza dubbio un’esperienza straordinaria che mi coinvolge anche emotivamente. Quotidianamente sono sul territorio, parlo con le persone, ascolto le problematiche, è qualcosa che porterò dentro di me per il resto della mia vita».






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