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Accordo sul nuovo ospedale, Sergio Loggi scende in campo: «Serve un confronto con i sindaci del Piceno»

SAN BENEDETTO - Il presidente della Provincia di Ascoli mette in chiaro che Palazzo San Filippo svolgerà ogni mansione di sua competenza, ma afferma che l'avallo politico al procedimento dovrebbe passare per ben altra via
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Il presidente della Provincia di Ascoli Piceno Sergio Loggi

 

di Giuseppe Di Marco

 

Nuovo ospedale, la Provincia di Ascoli Piceno prende una posizione nettissima sull’accordo promosso dalla Regione Marche per la realizzazione del futuro nosocomio a San Benedetto.

 

Si è molto discusso, nelle scorse settimane, sul silenzio riservato da Palazzo San Filippo alla questione sanitaria. Ora, con una nota piuttosto difficile da equivocare, Sergio Loggi fa capire che l’ente farà tutto quanto di sua competenza per portare avanti le eventuali procedure tecniche del caso. Punto. Al contempo, infatti, il presidente mette in chiaro che l’avallo politico a questa vicenda deve passare per il confronto fra tutti gli attori coinvolti.

 

Loggi rende noto che, in riferimento alla firma della convenzione per la realizzazione del nuovo complesso ospedaliero, l’Amministrazione provinciale ha inviato una nota di chiarimento alla Regione Marche. In tale documento, si precisa che «non si riscontra al momento alcuna competenza specifica della Provincia da adottarsi tramite convenzione».

 

Pertanto, gli eventuali adempimenti dell’Amministrazione Provinciale rispetto all’iter di realizzazione del nosocomio in questione, sarebbero costituiti da valutazioni e pareri di natura prettamente urbanistica e ambientale. «Alla luce di questo – recita la nota – non si ravviserebbe la necessità di ricorrere ad ulteriori strumenti ed accordi che richiamiamo, peraltro, competenze della Provincia in maniera generica senza entrare nel merito amministrativo ed operativo degli atti da mettere in campo. Se, invece, il documento ricerca una legittimazione di indirizzo politico, quest’ultima è bene che passi attraverso una condivisione con i sindaci dell’assetto sanitario Piceno».

 

Una vera e propria mazzata per il Comune e la Regione, che fino ad oggi non hanno mai dato vita ad un dibattito tra i Comuni del comprensorio Piceno. «Prima di predisporre schemi di accordi e protocolli da firmare – tuona Loggi – sarebbe stato auspicabile e più produttivo dal punto di vista istituzionale organizzare un momento di confronto con tutti i sindaci dei Comuni ricadenti nell’ambito Ast. Tutto ciò, non solo con l’obiettivo di definire, in maniera sinergica, condivisa e più fruttuosa percorsi e procedure, ma anche per approfondire, con il contributo dei sindaci e di altri soggetti operanti nel campo della sanità, una tematica così rilevante per l’intera comunità provinciale. D’altra parte la conferenza dei sindaci dei Comuni compresi nell’ambito territoriale di ciascuna azienda territoriale locale esprime i fabbisogni sociosanitari delle comunità locali e la loro presenza è prevista anche dalla legge 8 agosto del 2022 della Regione articoli 8, 9 e 10».

 

Il presidente, comunque, non chiude la porta agli altri enti. «In ogni caso – conclude la nota – l’Amministrazione provinciale è impegnata a favorire e concretizzare ogni soluzione volta a realizzare nuove strutture sanitarie e potenziare e migliorare i servizi ed i presidi a tutela della salute dei cittadini e dei territori del piceno. In questa prospettiva, anche per quanto riguarda tale iter, la Provincia è pronta a svolgere il ruolo che le compete e a fare, dal punto di vista tecnico ed amministrativo quanto necessario, nell’ambito delle proprie prerogative istituzionali».

 

Aumenta l’attesa per lunedì: per il 24 luglio, infatti, il Comune di San Benedetto aveva programmato un incontro nel quale i quattro enti avrebbero dovuto firmare l’accordo. Ma alla luce di quanto dichiarato dalla Provincia, il percorso è destinato ad essere ben più tortuoso.


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