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Piano triennale delle opere pubbliche, più soldi per le Marche: «Ma il Piceno è stato penalizzato»

ALL'ANNUNCIO dell'aumento degli investimenti, da parte dell'assessore regionale Francesco Baldelli («da 43 euro per abitante a 159 euro a cittadino le risorse destinate a infrastrutture strategiche per il rilancio dell’economia regionale»), segue l'attacco della consigliera Anna Casini («solo 10 milioni di euro la la nostra provincia a fronte 235»)
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L’assessore Francesco Baldelli e la consigliera Anna Casini

 

 

«Aumentano gli investimenti rispetto a quelli ricevuti in eredità nel triennio 2018-2020: da 43 euro per abitante a 159 euro a cittadino le risorse destinate a infrastrutture strategiche per il rilancio dell’economia regionale. Programma realistico, nel segno del pragmatismo che caratterizza l’operato della Giunta Acquaroli».

È il commento dell’assessore alle Infrastrutture Francesco Baldelli, a cui ribatte immediatamente la consigliera regionale Anna Casini: «Per il 2023 nel Piceno è previsto solo il 4,35% del totale degli interventi e nel 2024 e 2025 i dati peggiorano perché la percentuale di risorse si riduce al 3,81%. A confermare questi dati è un organismo indipendente come il Consiglio Regionale dell’Economia e Lavoro».

 

È stato un consiglio regionale agitato, quello che si è svolto ad Ancona, con al centro il Programma triennale dei lavori pubblici di competenza della Regione Marche.

 

«Abbiamo inserito – spiega Baldelli in una nota – opere progettate e finanziate per un totale di 235 milioni di euro, facendo registrare un aumento del 370% di investimenti strategici infrastrutturali rispetto alla programmazione del passato. Avremo un triennio di grande trasformazione per le infrastrutture delle Marche.

Il Piano è frutto di una visione strategica complessiva organizzata in questi 30 mesi di governo, solo una parte delle centinaia di milioni di euro attivati per riconnettere le Marche all’Europa.

Nei prossimi mesi, con le variazioni al Piano e l’adozione di quello in studio per il 2024, verranno inseriti ulteriori investimenti per opere infrastrutturali strategiche che sbloccheranno le Marche.

Dai nuovi ospedali di Pesaro e Macerata agli ampliamenti alle opere ‘extra Piano’, come tra le altre la Fabriano-Sassoferrato, la bretella tra Marotta e Fano, il Ponte sul Tenna all’uscita dell’A14 a Porto Sant’Elpidio, le Palazzine delle Emergenze Urgenze a Civitanova Marche, Fano, Senigallia e Urbino, il nuovo presidio di Cagli e la completa ristrutturazione dell’ospedale di Pergola. Ma anche la variante a Campiglione di Fermo e nuove infrastrutture viarie previste in tutta la regione».

 

Nel Piano, che prevede 88 milioni di euro per le infrastrutture viarie, 62 per la difesa del suolo, 59 per l’edilizia sanitaria ospedaliera e 20 per la valorizzazione del patrimonio,  non vengono ricomprese, quindi, né le opere di valore inferiore ai 100.000 euro, né quelle finanziate dalla Regione, ma in cui i soggetti attuatori sono gli enti locali, né quelle finanziate da trasferimenti regionali ad Anas, altri enti e società di Stato. 

 

«Interventi che interessano tutte le province delle Marche», precisa Baldelli.

 

Sferra quindi l’attacco  la vicecapogruppo Pd Anna Casini: «È evidente che c’è una penalizzazione costante sulle opere pubbliche nel Piceno, frutto del totale disinteresse della destra, anche quella ascolana, ma che non vorrei fosse il prezzo politico che la comunità deve pagare per le poltrone date ad alcuni esponenti del territorio.

I numeri sono numeri – continua la consigliera regionale – e ci sono solo 10 milioni di euro per il Piceno a fronte 235 milioni di opere previste.

Un dato imbarazzante e che dovrebbe far indignare ogni abitante della provincia, perché le opere pubbliche sono beni comuni.

È evidente lo scarso peso politico degli assessori e dei consiglieri regionali di maggioranza, ma è ancor più evidente – conclude Casini con tono ironico – che chi proclamava “mai più Cenerentola delle Marche” l’ha sedotta e abbandonata senza scarpette e con la zucca al posto della carrozza».

 


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