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Furto in abitazione: arrestata una 29enne, il complice aveva le chiavi perché ex dipendente dei padroni di casa

SAN BENEDETTO - L'operazione è stata condotta dalla squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato rivierasco, con il coordinamento della Procura di Ascoli. La donna, identificata dalle videocamere di sorveglianza, era già destinataria di un provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dalla Corte d’Appello di Ancona
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Arrestata una 29enne di San Benedetto, già nota alle forze dell’ordine e destinataria di un provvedimento di custodia cautelare in carcere emesso dalla Corte d’Appello di Ancona come aggravamento di una precedente misura.

 

L’operazione è stata condotta dalla squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di San Benedetto.

 

L’esecuzione della misura restrittiva è scaturita dall’esito delle indagini svolte dalla stessa squadra, dopo un furto in abitazione nella zona nord della città rivierasca.

 

Il furto, regolarmente denunciato, è accaduto il 13 luglio. Cospicuo il bottino, composto da numerosi monili in oro e argento.

Ricevute le prima informazioni dalla denunciante, i poliziotti del Commissariato hanno acquisito i filmati degli impianti video dislocati nelle vicinanze e, dopo un’attenta analisi, sono riusciti ad individuare un uomo e una donna, che, poche ore prima del furto si aggiravano  lungo il marciapiede davanti all’abitazione.

 

Grazie alle opportune operazioni di ingrandimento dei fotogrammi e ad una certosina opera analitica, gli investigatori hanno identificato sia la donna, nota pregiudicata del posto, che l’uomo, cittadino di origini albanesi. residente nel circondario.

 

Viste le risultanze investigative, la Procura di Ascoli ha emesso un decreto di perquisizione, locale e personale a carico di entrambi i soggetti identificati, e di sequestro, eseguiti immediatamente dalla squadra di Polizia Giudiziaria.

 

Ebbene, nell’abitazione della giovane donna, precedentemente identificata quale autrice materiale del furto, sono stati rinvenuti due bracciali e due orologi da donna sottratti nel corso del furto del 13 luglio, e numerose medaglie e accessori femminili provenienti dalla medesima dimora.

 

Nel corso della parallela attività investigativa, i poliziotti sono riusciti a risalire ad un esercizio dedito all’acquisto di oro e preziosi, al quale i due indagati avevano consegnato il materiale in argento asportato durante il furto, rinvenendolo ancora nella disponibilità dell’esercente e sottoponendolo a sequestro.

 

Tutto il materiale sequestrato, con autorizzazione dell’Autorità Giudiziaria, veniva subito dissequestrato e restituito all’avente diritto.

A casa del complice della 29enne non sono stati rinvenuti oggetti riconducibili al reato, ma in ogni caso le verifiche nel frattempo effettuate hanno consentito di apprendere che, fino al 2019, l’uomo aveva lavorato per l’azienda di proprietà della famiglia depredata.

 

Tale dettaglio spiegava il motivo dell’assenza di effrazione nel corso della commissione del furto, commesso dalla giovane donna con l’utilizzo delle chiavi fornite proprio dal complice, che pertanto rivestiva il ruolo di “basista”.

 

Viste le risultanze investigative ed il rinvenimento della refurtiva, considerando che la donna era già sottoposta alla misura cautelare dell’obbligo di dimora scaturita da una rapina aggravata dalla stessa commessa nel mese di marzo del 2022 ai danni di un’anziana donna, l’Autorità Giudiziaria ha emesso un’ordinanza di aggravamento disponendo il trasferimento in carcere della stessa.

 

Pertanto, nella mattina del 27 luglio, gli agenti della squadra di Polizia Giudiziaria del Commissariato di San Benedetto, hanno rintracciato la donna, ora detenuta nel carcere femminile di Pesaro.


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