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Tracce di Aviaria in un uccello selvatico rinvenuto sul lungomare: «L’uomo non corre alcun rischio»

DALLE MARCHE - E’ il primo caso accertato in regione (a Civitanova il ritrovamento della carcassa). Si riunirà il Gores per tracciare il quadro epidemiologico e contenere la diffusione del virus. Andrea Giacometti, direttore della clinica Malattie Infettive dell’ospedale Torrette di Ancona: «Il timore è che possa arrivare negli allevamenti attraverso le deiezioni dei volatili e questo sarebbe dannoso, si andrebbe incontro ad abbattimenti in massa»
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Andrea Giacometti

di Francesca Marsili

 

«Non c’è alcun rischio per la salute umana, il virus non si trasmette all’uomo, ma tra volatili. Il timore è economico, potrebbe contagiare il pollame e in questo caso sarebbe dannoso».

Rassicura tutti il dottor Andrea Giacometti, direttore della clinica Malattie Infettive dell’ospedale Torrette di Ancona, dopo il primo caso accertato di Aviaria nelle Marche.

Nei giorni scorsi, il personale del servizio veterinario della Regione ha evidenziato tracce del virus H5N1 in un beccapesci rinvenuto nel lungomare nord di Civitanova.

 

Come da protocollo sono scattate le misure di prevenzione. Oggi, 7 agosto, si riunirà il Gores, Gruppo operativo regionale per le emergenze sanitarie, per tracciare il quadro epidemiologico e contenere la diffusione del virus.

«Il timore – precisa Giacometti – è che possa arrivare negli allevamenti attraverso le deiezioni dei volatili e questo sarebbe dannoso, si andrebbe incontro a degli abbattimenti in massa. Tra volatili contagiati la mortalità è molto alta».

Il sistema di prevenzione regionale si muove quindi in tal senso, per evitare che il virus H5N1 possa arrivare a colpire il pollame degli allevatori marchigiani. Ma nessun rischio per l’uomo: «Se anche dovessimo mangiare del pollo ammalato non succederebbe nulla», aggiunge il medico.

 

L’infettivologo, nel rassicurare sulla questione dal punto di vista della salute umana precisa: «E’ dal 2003 che ci si interroga sull’eventuale salto di specie, ovvero che il virus possa mutare e arrivare a contagiare l’uomo, fortunatamente questo, in 20 anni non è successo, al momento non corriamo rischi.

Qualora dovesse succedere, e speriamo di no, avverrebbe sicuramente nelle zone del sud-est asiatico, in Cambogia, Vietnam, dove c’è un altissima commistione tra uomo e animale, dove i poveri contadini respirano quotidianamente le polveri delle deiezioni dei volatili infetti.

Ad oggi è sempre rimasta una malattia che colpisce principalmente gli uccelli, ecco perché Aviaria, sebbene siano stati evidenziati casi in volpi e roditori verosimilmente perché mangiano carcasse di uccelli infetti. Per noi non c’è pericolo. Il caso di Civitanova resta così, magari contagerà altri gabbiani, speriamo non arrivi al pollame».

 

La macchina sanitaria quindi si riunirà domani proprio per arginare la diffusione del virus che è ad alta patogenicità e quindi una moria di volatili, con la necessità di abbattere tutti quelli contagiati.


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