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Ubriaco e armato di mannaia crea il caos in un bar del centro, poi aggredisce i poliziotti e li minaccia di morte: arrestato

SAN BENEDETTO - Si tratta di un giovane di origini marocchine, già noto alle forze dell'ordine, per reati simili, uno dei quali commessi nello stesso bar. Provvidenziale l'allarme dato in tempo dal gestore dell'esercizio, memore di quanto accaduto in passato, e l'aver chiuso la serranda per mettere in salvo i clienti. L'operazione è stata condotta dal personale della Volante del locale Commissariato. Per lui sono stati disposti obbligo di dimora nel comune rivierasco e di permanenza notturna nella propria abitazione
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Un giovane di origini marocchine, già noto alle forze dell’ordine, è stato arrestato a San Benedetto dal personale della Volante del locale Commissariato di Pubblica Sicurezza, con l’accusa di resistenza a pubblico ufficiale, lesioni personali aggravate ed indagato in stato di libertà per porto di strumenti atti ad offendere.

 

Il Tribunale di Ascoli ha convalidato l’arresto, applicando l’obbligo di dimora nel comune di San Benedetto e di permanenza notturna nella propria abitazione, in attesa del Giudizio direttissimo.

 

L’arrestato era già noto alle forze dell’ordine, per reati simili, uno dei quali commessi nello stesso bar. Provvidenziale l’allarme dato in tempo dal gestore dell’esercizio, memore di quanto accaduto in passato, e l’aver chiuso la serranda per mettere in salvo i clienti.

 

I FATTI – Il personale della Volante era stata chiamata, a fine luglio,  in un bar del centro in zona ospedale, per segnalazione di un individuo armato di coltello che stava dando in escandescenza, minacciando i clienti.

L’uomo era all’esterno del Bar intento a bere e colloquiare con una ragazza italiana. Dopo alcuni minuti, visto che la discussione stava degenerando, si è avvicinato il fratello della donna che, in difesa della sorella, ha iniziato a litigare con l’extracomunitario.

Per evitare il peggio, il proprietario dell’esercizio commerciale, ha raggiunto i due litiganti, riuscendo a calmare seppur momentaneamente, la situazione.

Dopo circa dieci minuti gli animi si sono riaccesi e, prima che la discussione degenerasse, il gestore del bar ha deciso di intervenire nuovamente. Dopo il secondo intervento il marocchino si è allontanato in direzione della propria abitazione.

 

A quel punto l’esercente memore dell’episodio simile, accaduto in precedenza (vedi sotto), conoscendo lo straniero e quindi temendo che fosse tornato in casa per armarsi di strumenti atti ad offendere, ha chiamato immediatamente la Polizia chiudendo preventivamente la serranda del bar e la porta principale al fine di tenere separate le parti. Il tempestivo intervento della Polizia, ha evitato il peggio proprio perché lo straniero si era armato di una mannaia poi sequestrata dagli Agenti.

 

Raggiunto il bar, infatti, i Poliziotti hanno  individuato un giovane a petto nudo, nascosto tra le auto in sosta nella vicina via della Pace.

Alla vista degli agenti, il giovane extracomunitario si è disfatto di un oggetto di medie dimensioni in metallo, lanciandolo tra le autovetture.

L’individuo in evidente stato di alterazione psicofisica, è stato raggiunto ed invitato più volte a desistere dal comportamento violento, vista la sua palese intenzione di aggredire alcuni clienti nel frattempo rifugiatisi nel bar.

Notata la presenza della Polizia il giovane straniero, già conosciuto per i suoi numerosi trascorsi, si è avvicinato minacciosamente agli operatori, spintonandoli al fine di eludere il controllo di Polizia.

Con molte difficoltà e subendo lesioni personali dovute ai calci e pugni portati indiscriminatamente dall’esagitato, gli Agenti sono riusciti ad immobilizzarlo al suolo, apponendogli le manette di sicurezza.

 

Una volta bloccato, l’uomo, che aveva proferito minacce di morte verso gli operatori, è stato accompagnato in Commissariato per il prosieguo dell’attività.

Ma all’atto di entrare nell’auto di servizio, perseverando nel suo atteggiamento aggressivo, ha opposto ferrea resistenza scalciando e sferrando pugni nel bieco tentativo di sfuggire agli Agenti che, con estrema pazienza tentavano di farlo salire a bordo.

 

Lo straniero, ha colpito più volte con calci di inaudita violenza uno dei poliziotti, che poi ha ricevuto una prognosi di 5 giorni, fino a quando i colleghi non riusciti si riusciti a porlo all’interno dell’auto. Anche lì, durante il tragitto, ha colpito ripetutamente le parti interne dell’abitacolo con calci e testate.

 

Nel frattempo, eseguendo un’accurata ispezione sul luogo del fermo, è stata trovata una mannaia con lama in acciaio, poco prima occultata dallo straniero alla vista degli operatori di Polizia.

 

Sempre nella serata del 31 luglio scorso, una volta all’interno degli Uffici del Commissariato, lo straniero, in evidente stato di alterazione ed in balia di pulsioni colleriche, ha tentato la fuga, colpendo con violenti calci anche l’equipaggio della Volante, in procinto di iniziare il turno di notte.

L’arrestato, nella sua furia, in un crescendo di violenza, ha danneggiato una delle porte in alluminio posta al pian terreno del Commissariato, proseguendo nel contempo a minacciare di morte tutti gli operatori presenti e le loro famiglie.

 

IL PRECEDENTE – Alle verifiche, il giovane è risultato gravato da numerosi precedenti penali e di polizia, per reati contro il patrimonio e contro la persona che gli erano costati una recente condanna a mesi 10 di reclusione per lesioni personali gravi, scaturita da fatti analoghi a quelli accaduto a San Benedetto.

I fatti in questione risalgono al 27 febbraio 2021,  quando lo stesso, dopo aver assunto bevande alcoliche sempre all’interno dello stesso bar, uscendo dall’esercizio, ha incontrato 3 operai, di nazionalità italiana e albanese, con i quali ha iniziato un alterco.

A seguito della discussione è entrato nella sua abitazione, nelle vicinanze e, impossessatosi di una grossa catena, è uscito nuovamente in strada iniziando a colpire in modo scriteriato prima il furgone dei tre contendenti, poi uno dei predetti cagionandogli ferite multiple alla testa dovute alla ostinata ferocia dimostrata anche dalle immagini acquisite nel corso delle indagini.

Le video camere hanno immortalato l’arrestato mentre l’uomo colpiva ripetutamente la controparte, nonostante fosse caduta a terra e quindi totalmente inerme provocando tracce di sangue finito anche sulle pareti delle case adiacenti.

 

 


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