facebook rss

Mensa scolastica, dalla minoranza un coro di «no» all’esternalizzazione

SAN BENEDETTO - A protestare contro la decisione di esternalizzare il servizio sono Annalisa Marchegiani, Luciana Barlocci e Aurora Bottiglieri: «Ad oggi non c'è una manifestazione d'interesse per 26 degli ex addetti. Che fine faranno?»
...

Annalisa Marchegiani, Luciana Barlocci e Aurora Bottiglieri

 

di Giuseppe Di Marco

 

No all’esternalizzazione delle mense scolastiche. E’ un coro di «no» quello riservato da Annalisa MarchegianiLuciana BarlocciAurora Bottiglieri alla decisione di conferire all’esterno parte del servizio di refezione nelle scuole di competenza comunale.

 

La decisione è stata ufficializzata nel Consiglio comunale di luglio, nel quale è stata approvata la variazione di bilancio necessaria per il bando con cui si individuerà il nuovo operatore economico esterno. E’ da capire, quindi, che fine faranno i 46 membri del personale finora addetto alla mensa. Di questi, 26 dovrebbero essere stornati ad un ente terzo, mentre gli altri 20 saranno appannaggio del centro per l’impiego.

 

«Dopo l’ultimo Consiglio comunale – ha dichiarato Marchegiani – nel quale si è approvato il Dup, è stata emanata una delibera con modifiche al piano di fabbisogno del personale e delle assunzioni flessibili. Dopodiché è stato pubblicato il bando per le mense scolastiche, di cui era stata approvata l’esternalizzazione parziale. Parliamo di 46 lavoratori per un servizio che da sempre è il fiore all’occhiello della nostra città».

 

Secondo la ricostruzione della minoranza, l’attuale Amministrazione avrebbe trovato grande difficoltà a mettere d’accordo tutte le anime della maggioranza sulla questione. «A gennaio 2023 – ha affermato Barlocci – era già stato preparato il capitolato per l’esternalizzazione, in garanzia dei posti di lavoro, ma nel frattempo è scoppiata la lotta fratricida fra le liste, che si sono trovate in disaccordo sulla questione. Qui non si lavora a dovere e alla fine è possibile che si opti per un incarico diretto. La politica guida la macchina e dà gli indirizzi, ma questa Amministrazione non si prende le proprie responsabilità».

 

«Abbiamo un sospetto – ha concluso Bottiglieri – suscitato dal fatto che non è ancora uscita la manifestazione d’interesse per i 26 operatori. Pensiamo che possa essere fatto un incarico diretto, perché non ci sono i tempi per una manifestazione d’interesse. La scusa addotta per l’esternalizzazione è il tetto di 532.000 euro al quale il Comune deve sottostare per quel che riguarda le assunzioni flessibili. In tal senso, però, non ci è stato fornito alcun elenco di tali assunzioni. In definitiva, ci dichiariamo contrarie a questa mezza esternalizzazione».


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X