di Maria Nerina Galiè
Come si potevano spendere 120.000 euro nella Sanità picena? Personale, strumentazione? Di certo in qualcosa di cui avrebbero beneficiato i cittadini.
Sono invece finiti per le spese legali, a fronte di 77.500 euro che dovranno essere pagati a quasi 220 dipendenti che si sono rivolti al Tribunale per farsi pagare indennità previste dal contratto (e non sono le uniche).
Non si tratta di rivendicazioni discutibili e quindi tali da meritare che Ast o chi per questa, provasse a non corrispondere o a difendersi davanti al giudice: l’esito era più che scontato, come lo era la spesa da sostenere per gli oneri. C’è un bell’elenco di sentenze a testimonianza.
Chiedersi quindi se quei soldi potevano essere meglio impiegati è lecito, come è d’obbligo auspicare che la nuova gestione prevenga tali situazioni. Per i lavoratori che devono trovarsi troppo spesso nella condizione di battere i pugni sul tavolo per vedersi riconosciuto quanto spetta loro. Ma soprattutto per gli utenti.
Si chiude la vertenza relativa al pagamento 5 anni di indennità per il turno festivo, riconosciuta solo per la metà dall’allora Area Vasta 5.
Vertenza definita dal Nursind, il sindacato che l’ha promossa attraverso il suo legale Domenico De Angelis, “operazione paracadute”.
A novembre le prime sentenze a favore di alcuni lavoratori (17,82 euro in totale, a turno, di cui 8,91 pagati), oltre agli oneri ovviamente, una strada senza uscita che, però, anche la nuova Ast pure ha deciso di ignorare.
Fino ad ora, quando “l’Ast – si legge in uno stralcio della determina – prende atto delle sentenze emesse dal Giudice del Lavoro di Ascoli Piceno per il pagamento, in favore del personale dipendente, dell’indennità prevista dal Comparto Sanità e delle spese legali. E di procedere, in esecuzione delle predette sentenze, a pagare ai dipendenti ricorrenti gli importi a titolo di sorte e al legale antistatario dei ricorrenti medesimi le spese legali.
Si attesta che la complessiva somma di 77.469,09 euro a titolo di sorte, comprensiva di oneri ed Irap, e la complessiva somma di 118.922,24 a titolo di rimborso delle spese legali, imputate al Fondo Rischi per contenzioso con il personale dipendente come da accantonamenti effettuati nell’esercizio 2022″.
«Tutto è iniziato nell’autunno del 2021 – racconta Maurizio Pelosi, segretario territoriale del Nursind di Ascoli – quando l’avvocato si è accorto che nei nostri contratti non era previsto il pagamento dell’indennità per il turno festivo e che quindi non ci è mai stata riconosciuta.
A quel punto ci siamo dati da fare, raccogliendo buste paga di 5 anni indietro, perché il recupero non può andare oltre tale periodo.
E’ stato un lavoro immane, ma alla fine abbiamo avuto la soddisfazione di vederci riconosciuto un diritto».
Hanno anche dato un nome alla vertenza: “operazione paracadute”.
A novembre le prime sentenze del Tribunale di Ascoli, a favore dei lavoratori, con le quali il Tribunale di Ascoli ha accolto i ricorsi, condannando l’Area Vasta 5 al pagamento delle somme dovute, oltre alle spese legali.
«Fino ad ora le sentenze emesse sono state per un’ottantina di lavoratori – sottolinea Pelosi – ma gli altri ricorsi sono identici, pertanto il giudice non deciderà diversamente».
Festivo riconosciuto anche infrasettimanale: l’Area Vasta 5 condannata a pagare
«La Sanità picena “piange” per i soldi, ma ne “brucia” tanti per le spese legali»
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