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A14, l’ampliamento in sede richiederebbe lavori per 20 anni

SAN BENEDETTO - L'ipotesi, secondo lo studio illustrato in Auditorium comunale, sarebbe difficilmente percorribile. La Regione sarebbe propensa ad optare per la variante fuori sede, il cui intervento necessiterebbe di una tempistica dimezzata
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Antonio Spazzafumo, Andrea Antonini, Francesco Baldelli

 

di Giuseppe Di Marco

 

Tra i 15 e i 20 anni per l’ampliamento in sede, tra gli 8 e i 10 per la variante fuori sede. Sono queste le tempistiche necessarie per le due diverse ipotesi progettuali relative all’ampliamento dell’A14, prospettate in Auditorium comunale.

 

A renderlo noto è stato l’architetto Nardo Goffi, che ha mostrato lo studio di Autostrade per l’Italia in presenza del presidente Francesco Acquaroli, gli assessori Francesco BaldelliAndrea Antonini, l’onorevole Lucia Albano, il sindaco Antonio Spazzafumo, il consigliere Andrea Assenti e numerosi rappresentanti dei Comuni interessati dalla maxi opera, fra cui GrottammareCupra MarittimaPedasoMassignano.

 

Lo studio prevede due diverse progettualità: una di ampliamento a tre corsie nel tratto fra Porto Sant’ElpidioPedaso e una nel segmento più a sud, fra PedasoSan Benedetto, di 24 chilometri.

 

Il presidente Francesco Acquaroli

 

In quest’ultimo caso, la soluzione in sede prevede l’ampliamento di 20 fornici e 32 fra ponti e viadotti: essa avrebbe impatti importanti sul paesaggio e notevoli interferenze sia con il traffico autostradale che sulle viabilità locali, in special modo per l’ampliamento delle gallerie esistenti. La seconda ipotesi invece prevede 19 chilometri di ampliamento fuori sede e 5 in sede, ed include l’allargamento di 2 fornici, nonché la realizzazione di 3 nuovi fornici e 4 fra ponti e viadotti. Sia gli impatti, sia le interferenze, risulterebbero limitate.

 

Con quest’ultima alternativa, la corsia in direzione sud verrebbe arretrata, mentre quella in direzione nord rimarrebbe nella sua attuale ubicazione. Le tre gallerie sarebbero realizzate in zona San Benedetto Alta (8,4 chilometri), Cupra Alta (5,9 chilometri) e Massignano (1.380 metri). Questo percorso comporterebbe la scomparsa degli attraversamenti sul territorio grazie ai tratti di sotterraneo.

 

 



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