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Cosenza-Ascoli, il giorno dopo: diversi campanelli d’allarme in casa bianconera, intanto anche Simic è ai saluti

SERIE B - Al netto delle tre espulsioni da record nel giro di un tempo, la differenza mentale e fisica tra le due squadre è stata chiara fin dai primi minuti. Nel frattempo Pulcinelli alza la voce sui social: «Ci chiariremo presto con alcuni protagonisti». Lascia perplessi la gestione di alcune situazioni: Falasco si ritrova titolare dopo aver chiesto la cessione, Quaranta schierato dal 1' dopo essere stato posto a più riprese tra gli esuberi, Eramo e Dionisi praticamente fuori rosa. Adesso la palla passa alla società, pronta ad incassare 1 milione di euro dalla cessione del centrale croato
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di Salvatore Mastropietro

 

L’assurdità di quanto successo in Cosenza-Ascoli è difficile da commentare. Per certi versi ha ricordato quel Cittadella-Ascoli di inizio febbraio che costò la panchina a Cristian Bucchi. Le similitudini sono varie: una squadra inerme sovrastata sin da dubito dall’avversario (tutt’altro che di fascia alta), scelte di formazione discutibili, risultato (3-0). La cosa ancora più preoccupante, però, è che ieri al “San Vito-Marulla” si disputava la prima giornata di campionato dopo poco più di trenta giorni di preparazione che, almeno in teoria, sarebbero dovuti servire per cementare un gruppo e provare a creare una nuova identità visti i tanti (e rischiosi) cambiamenti avviati con il progetto tecnico stilato dalla dirigenza. A Cittadella, inoltre, perlomeno non si scrisse una triste pagina della storia bianconera (e forse anche del calcio italiano) con il record di tre cartellini rossi estratti nel solo primo tempo.

 

William Viali in panchina con il vice Guidetti

«Ci manca ancora un po’ di anima», aveva dichiarato William Viali nella conferenza stampa prepartita. Se mai ce ne fosse stato bisogno, ieri è arrivata una conferma piuttosto chiara. Le dichiarazioni del tecnico avevano fatto anche storcere il naso ad alcuni tifosi, sommate a quelle – ripetute anche una settimana prima in occasione del match di Coppa Italia contro il Verona – sulle poche partite amichevoli disputate nel precampionato (era davvero un problema organizzativo così difficile da risolvere?). La differenza con il Cosenza è stata piuttosto chiara in campo, soprattutto a livello di atteggiamento. Gli episodi emblematici sono soprattutto relativi all’esultanza dei calciatori rossoblù, in completa simbiosi con i propri tifosi, dopo le espulsioni comminate a Falasco, Buchel e Forte.

Falasco dopo l’espulsione

 

In mattinata, intanto, è intervenuto anche il patron Massimo Pulcinelli, come di consueto sul proprio profilo Instagram. «Serata assurda, responsabilità mia al 100%! Con alcuni protagonisti presto ci chiariremo e capiremo bene il reciproco futuro», ha scritto. Lasciamo libera interpretazione a queste parole, ma sembra plausibile che si riferisca ad alcuni componenti della rosa.

 

La gestione dell’organico, e di conseguenza del calciomercato, è l’elemento che lascia maggiormente perplessi in queste prime settimane della nuova stagione. E non lascia per il momento esenti da responsabilità nessuno, da mister Viali al direttore sportivo Valentini passando per i piani alti societari che seguono con maggior presenza l’area tecnica. Falasco, dopo aver chiesto a più riprese la cessione e non essere stato mai schierato nel precampionato (ad eccezione di quello a porte chiuse contro l’Atletico Ascoli) per questo motivo, viene mandato in campo da titolare, complici i problemi fisici di Haveri. Ad un altro calciatore in uscita come Falzerano viene chiesta, in attesa di intervenire sul mercato per colmare il buco attualmente presente in rosa, la disponibilità ad agire da terzino destro. Quaranta (forse l’unico a salvarsi realmente a Cosenza), messo sul calciomercato fin dall’inizio della preparazione, si ritrova improvvisamente titolare alla prima di campionato a causa dell’assenza per squalifica di Bellusci e di quella “virtuale” di Simic, mandato in panchina. Contestualmente, però, due leader dello spogliatoio come Eramo e Dionisi vengono messi praticamente fuori rosa perché per loro non c’è numericamente spazio: volersene privare è nelle piene facoltà della società, ma viene il lecito dubbio sui segnali che una decisione simile – in attesa di formalizzare le relative cessioni – possa aver dato al resto del gruppo.

 

Simic ad un passo dal Maccabi Haifa

A tal proposito, il difensore croato – tolto ufficiosamente dal mercato dopo il grave infortunio occorso a Tavcar – è ad un passo dal passaggio agli israeliani del Maccabi Haifa: l’Ascoli incasserà circa un milione di euro. Considerando che Bellusci deve scontare ancora un turno di stop, i bianconeri andranno al “Braglia” di Modena con appena quattro difensori di ruolo: Adjapong, Botteghin, Quaranta e Haveri.

 

Il bilancio del calciomercato lo farà solo il campo, così come sarà il campo a valutare la bontà del lavoro di mister William Viali. Nel frattempo, però, la palla alla dirigenza e di conseguenza alla società. Un po’ di cassa con le cessioni di Collocolo e quella (per cui sembrerebbe questione solo di giorni, se non di ore) di Simic è stata fatta, quindi ci si attendono rinforzi di peso e qualità negli ultimi dieci giorni da qui al 31 agosto, soprattutto per quanto riguarda il reparto difensivo. Per il resto, per creare quell’anima di cui ha parlato Viali c’è bisogno di una rosa composta da calciatori che abbiano un vissuto (giovani o esperti che siano), che comprendano il posto in cui si trovano e che capiscano la causa comune (nello specifico la salvezza) per cui sono chiamati a lottare l’uno al fianco all’altro. In archivio sono andati soltanto i primi 90 minuti della stagione, motivo per cui il tempo per rimediare c’è se si decide di prendere sul serio alcuni segnali preoccupanti.


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