Un ulteriore riconoscimento dei sambenedettesi al Capitano. Paolo Beni è ufficialmente socio onorario del Circolo dei Sambenedettesi dopo che una delegazione della storica associazione cittadina, capeggiata dal presidente Gino Troli, ha incontrato la bandiera rossoblù per consegnargli il riconoscimento e una simbolica targa con su riportate le seguenti motivazioni: “Grande capitano storico della Samb, esemplare calciatore che ha rappresentato e rappresenta una bandiera unica nella storia del calcio sambenedettese. Ancora detentore del record delle partite giocate, in lui simbolicamente sono riuniti tutti i calciatori che nella storia hanno dato lustro alla città di San Benedetto del Tronto e alla sua squadra. Il Circolo li abbraccia e li ringrazia tutti attraverso la tessera ad honorem al calciatore più simbolico della storia rossoblù”.
Un riconoscimento che Beni ha ricevuto con molto piacere e tanto entusiasmo: «Ho giocato una vita nella Sambenedettese – ha affermato – poi sono stato responsabile del settore giovanile. Nel calcio di questa città sono stato una ventina d’anni ma a San Benedetto vivo ormai da sessant’anni. Qui ho aperto delle attività che sono andate bene, i figli sono cresciuti qui. Io e mia moglie siamo di Firenze ma di fatto siamo sambenedettesi, Abbiamo sempre cercato di comportarci bene con questa comunità».
Il capitano ha fatto una vera e propria dichiarazione d’amore alla città: «Sono rimasto qui pur avendo a Firenze la possibilità di lavorare nell’attività che mio suocero aveva in Piazza della Stazione, nel cuore del centro di Firenze. Ma stare qui era bello e abbiamo deciso di proseguire la nostra vita a San Benedetto».
Un riconoscimento che arriva nell’anno del centenario della Samb, che è stato l’argomento al centro della serata Azzurra organizzata in Palazzina nei giorni scorsi. «Quando si parla di storia della Samb, Paolo Beni è il simbolo e il punto di riferimento. Nei suoi anni la Sambenedettese è stata un anno e mezzo senza prendere neppure un gol in casa. Era la Samb dei record, quella che ci ha fatto gioire. Quei tempi li abbiamo voluti ricordare dando questa onorificenza ad un sambenedettese vero perché credo che abbia fatto più Paolo Beni per questa città rispetto a tante persone che qui sono nate».
Poche ore prima era stato anche ufficialmente consegnato anche il riconoscimento di “Sambenedettese d’adozione” a Padre Silvano Nicoli, parroco di San Giuseppe e attuale Superiore della Congregazione del Santissimo Sacramento a San Benedetto.
La motivazione: “Presente fin da giovane seminarista nella nostra città, in cui ha dimostrato anche buone qualità calcistiche, a parte brevi periodi è rimasto sempre legato a San Benedetto, spendendo la sua opera in favore dei poveri e dei bisognosi, ai quali ha prestato generosa assistenza materiale e spirituale. E’ particolarmente vicino ai sofferenti nel suo ruolo di cappellano presso l’ospedale civile, in coerenza con la cura che i suoi confratelli Padri Sacramentini, in decenni di storia, hanno sempre dedicato alla cittadinanza locale, in particolare durante i tragici eventi bellici del 1943-1944”.
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