I dissapori tra le organizzazioni sindacali di Ast Ascoli sono ormai noti.
Nursind, Nursing Up e Usb (complessivamente 10 rappresentanti in Rsu) si sono rivolti alle Autorità competenti perché ritengono illegittima la posizione presa di una parte della Rappresentanza sindacale unitaria – e diffusa a mezzo stampa con tanto di logo della stessa Rsu insieme con Cgil, Cisl, Uil funzione pubblica, Ugl Salute e Fials – di lasciare il tavolo di contrattazione durante l’ultimo incontro con la direzione della Sanità Picena.
«Ricordiamo che la Rsu – scrivono in una nota Maurizio Pelosi (Nursind), Roberto Tassi (Nursing Up) e Mauo Giuliani (Usb) – è un organo caratterizzato da un processo decisionale collegiale che si esprime all’unanimità o attraverso una chiara maggioranza dei suoi componenti su ogni questione.
Quanto affermato nel comunicato sopracitato non può essere attribuito alla Rsu e l’utilizzo del logo è illegittimo. Infatti non è stata convocata alcuna riunione di tale organismo e, di conseguenza, non è stata intrapresa alcuna discussione né decisione da parte della Rsu di Ast Ascoli.
L’atto di abbandonare il tavolo della trattativa da parte di alcuni delegati eletti nelle Rsu, insieme con le segreterie di Cgil, Cisl, Uil e Fials (con l’assenza addirittura dell’Ugl) ma attribuendo tale decisione alla Rsu stessa, è un fatto di estrema gravità e costituisce un vero e proprio “falso ideologico”.
Questa azione va contro gli interessi dei dipendenti che hanno democraticamente eletto i loro 30 rappresentanti.
I delegati Rsu dovrebbero essere liberi e autonomi nel determinare come meglio rappresentare i lavoratori, senza subire dettami dalle segreterie e rispondendo direttamente ai loro elettori.
Pertanto, le dichiarazioni espresse nel recente comunicato apparso sugli organi di stampa non possono assolutamente essere attribuite alla Rsu Ast Ascoli, ma sono responsabilità esclusiva delle sole organizzazioni sindacali che hanno anche azzardato a millantare una presunta maggioranza e condivisione da parte della Rsu, un organo eletto dai lavoratori.
Invece, un gruppo limitato di delegati Rsu Ast Ascoli sembra agire in rappresentanza di una presunta maggioranza. Tuttavia, se non si esprime in ogni Rsu per ciascuna decisione dopo un adeguato confronto di idee ed opinioni, questa “maggioranza” è puramente illusoria e priva di fondamento.
Invitiamo il coordinatore Rsu ed il vice a riflettere sulla loro partecipazione e “autorizzazione” a questa sorta di manipolazione dell’organo eletto dai lavoratori.
Invece di fungere da garanti, si sono lasciati coinvolgere in un’azione che mina la fiducia riposta in loro dagli elettori. In nome dell’etica e del rispetto per coloro che li hanno eletti, sarebbe opportuno che si dimettaessero.
Naturalmente, abbiamo provveduto a segnalare tempestivamente l’accaduto all’ Autorità Competente».
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