di Elena Minucci
Spettacoli di magia, laboratori e passeggiate inclusive per la terza edizione di “MarcheStorie”. Il Festival itinerante organizzato dalla Regione Marche in collaborazione con Fondazione Marche Cultura e Amat sbarcherà ad Ascoli, nel borgo medievale di Castel Trosino, dall’1 al 3 settembre co “La regina, il cavaliere, l’arme e l’amore: racconti spettacolari d’amore e di romanticherie”.
Tanti appuntamenti nella tre giorni di arte e cultura, alla scoperta delle bellezze nascoste del territorio. «Abbiamo portato avanti un progetto che ha l’obiettivo di promuovere il territorio di Castel Trosino ricco di arte, storia e di bellezze naturalistiche, attraverso i diversi eventi in programma. Come Amministrazione comunale – dice l’assessore agli eventi Monia Vallesi – continuiamo nella direzione del progetto “Ascoli città metromontana” dando rilevanza ai nostri meravigliosi borghi ».
Per “La Compagnia dei Folli”, nata proprio nel borgo, è un ritorno alle origini. «Castel Trosino è il nostro habitat – spiega Mauro Orsini – la maggior parte di noi è nata qui e anche la Compagnia è nata a Castel Trosino. L’opportunità di riproporre in maniera diversa e più originale, la valorizzazione di un borgo come questo, per noi è fondamentale. Ringraziamo l’Amministrazione comunale che ha sposato il nostro progetto nato dall’amore per la nostra terra».
Lo spettacolo che andrà in scena venerdì 1, sabato 2 e domenica 3 settembre alle ore 21 a Castel Trosino è ispirato alla leggenda che lega il Re Manfredi all’antico borgo e alla regina di Castel Trosino.
In programma numerose attività collaterali. «In collaborazione con “Frida Art Academy” domenica 3 settembre ci saranno workshop di pittura e improvvisazioni pittoriche – dice Roberto Paoletti di “Comete Impresa” – per i più piccoli, venerdì 1 settembre laboratori nei quali verranno prodotti profumi estratti da materie naturali. Sabato 2 settembre, il gioco dell’oca medievale. Domenica 3 una escursione in collaborazione con la sezione ascolana dell’Unione italiana ciechi e ipovedenti».
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