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Giostre cavalleresche: a Foligno infiamma la polemica, ad Ascoli “Festa del Palio” a Porta Romana

PROSSIMO alla chiusura un 2023 in cui è accaduto di tutto. Nella città umbra, dove la Quintana è legata a filo doppio filo con quella di Ascoli, tiene ancora banco il "caso Innocenzi", ma non solo. Ad Ascoli sabato 30 settembre il Sestiere rossoazzurro celebra la vittoria di agosto di Lorenzo Melosso
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Il Campo dei Giochi della Quintana di Ascoli e il Campo dei Giochi della Quintana di Foligno

 

di Andrea Ferretti

 

Ultimi scampoli, o meglio ultimi echi, per il mondo delle Giostre cavalleresche che, quest’anno più che mai, hanno infiammato diverse rievocazioni storiche che prevedono una sfida a cavallo. E quindi anche la Quintana di Ascoli. Vittorie, sconfitte, gioie, dolori, cavalli morti (ad Ascoli e Foligno), cavalli infortunati (a Siena), cavalieri in ospedale, cavalieri sospesi, cavalieri daspati, cavalieri denunciati, cavalieri ingaggiati e poi passati ai saluti in un amen, cavalieri chiamati per difendere un colore che si ritrovano in sella al cavallo di un altro colore, il Ministero della Salute che chiama la grande adunata per modificare l’ordinanza Martini sulla sicurezza di cavalli e cavalieri, le associazioni animaliste che tanto per cambiare sono sul piede di guerra. Può bastare.

 

Quintane, Giostre e Palii fanno rima con polemica, e questo è noto. Ma questo 2023 le ha superate davvero tutte. L’ultima stilettata arriva da Foligno, dal Rione Cassero, quello per il quale fino al 2021 aveva stravinto Luca Innocenzi. Poi il cavaliere è stato appiedato con provvedimento disciplinare dell’Ente Giostra della città umbra che da questa storia – e non solo, stando a quando afferma il Rione Cassero – esce decisamente incerottato come forse mai gli era capitato dal 1946, l’anno della prima edizione.

 

LA LETTERA

 

“Archiviata la Giostra della Rivincita, è arrivato il momento di dire la nostra sul “caso Innocenzi” che ha condizionato la stagione quintanara 2023. Non vogliamo entrare nell’episodio del parapiglia e nemmeno dare valutazioni sulle decisioni dei vari organi di giustizia, a partire da quella della Commissione di Giustizia e Disciplina, di cui ovviamente prendiamo atto. Non possiamo esimerci, però, dal sottolineare le enormi difficoltà con cui il nostro Rione ha dovuto fare i conti a causa delle tempistiche della Commissione. A pochi giorni dalla Giostra della Rivincita, infatti, non sapevamo ancora se avremmo potuto schierare il nostro cavaliere. Tra l’altro i regolamenti per l’utilizzo dei partecipanti al Master non ci hanno permesso di effettuare ben tre prove libere e, solo in seguito allo scioglimento di alcuni cavilli da parte dell’Ente Giostra, abbiamo potuto effettuare solamente le prove ufficiali. Siamo stati costretti a presentarci in pista con un binomio non adeguatamente preparato, vedendo aumentare notevolmente il rischio incidenti. A nostro avviso la Commissione si sarebbe dovuta pronunciare diverse settimane prima e non ci si venga a dire che non c’erano i tempi tecnici. E’ profondamente ingiusto e rischioso che a soli cinque giorni dalla Quintana un Rione non sappia ancora se potrà schierare il suo cavaliere. L’impressione è che la Commissione abbia voluto attendere le pronunce della Federazione e soprattutto del Tar in merito al Daspo prima di sentenziare. Così facendo i tempi si sono inevitabilmente allungati, aumentando notevolmente le difficoltà per il Rione e per il Cavaliere proveniente dal Master. Ci auguriamo che quanto accaduto spinga l’Ente Giostra ad una profonda riflessione e che nessun altro Rione si ritrovi in futuro nella nostra stessa posizione. La vicenda Innocenzi è stata gestita male, malissimo dalla Commissione, come del resto, seppur informalmente, hanno sostenuto un po’ tutti i Rioni. Anche al Campo de li Giochi quest’anno non sono mancati problemi. Se il nostro Paolo Palmieri aveva consumato il tempo a sua disposizione, perché non è stato fermato? Che senso ha fargli disputare interamente una tornata non valida? Si parla sempre della necessità di ridurre il rischio infortuni, ma situazioni come quelle descritte non fanno altro che aumentarlo. E’ giunto il momento che la nostra manifestazione faccia un concreto passo avanti sul fronte organizzativo e gestionale. Approfittiamo di questa nostra nota per ringraziare Paolo Palmieri per l’impegno, la disponibilità e la grinta con cui ha affrontato la Giostra. Per lui era l’esordio ed è mancato soltanto un pizzico di concentrazione. Siamo certi che continuerà a lavorare e che la prossima volta saprà presentarsi ancora più competitivo. Infine Luca Innocenzi. Siamo stati accanto al nostro campione con tutte le forze, perché l’affetto si dimostra soprattutto nei momenti difficili. Sicuri che abbia la stessa voglia di rivincita che ha il Rione Cassero e che nel 2024 il nostro sodalizio torni ad essere vincente”.

 

PORTA ROMANA E LA FESTA DEL PALIO

 

Il Sestiere di Porta Romana, che è stato indirettamente protagonista anche della Quintana di Foligno con il suo cavaliere Lorenzo Melosso, si appresta intanto ad organizzare la “Festa del Palio”, per celebrare la vittoria numero 18, seconda per il 22enne fantino ascolano che vinse nel 2019, a 18 anni, al secondo tentativo, nell’anno dell’esordio. La festa si svolgerà nel giardino della sede di Sestiere, in Viale Treviri, sabato 30 settembre. Info: 347.1044018.


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