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Ripristinata “La Botte”, Arquata Potest: «Per noi arquatani un punto di riferimento, ma c’è ancora tanto da fare»

SISMA - L'iniziativa è stata resa possibile dal contributo dell'Avis provinciale di Ascoli. Domenica 24 settembre l'inaugurazione. Con l'occasione, i ragazzi dell'associazione montana chiedono certezze sui tempi di ricostruzione soprattutto del capoluogo, fermo alla rimozione delle macerie
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Domenica 24 settembre, l’inaugurazione della rinnovata area di sosta “La Botte”,  situata appena sopra il capoluogo di Arquata, a 1.000 di altitudine, meta prediletta di escursionisti e cicloamatori durante tutto l’anno, ed i cui lavori stati ultimati.

 

L’iniziativa è stata realizzata grazie al contributo di Avis provinciale di Ascoli, la quale ha già finanziato nel post sisma diverse attività nel comune così duramente colpito dai sismi del 2016.

 

Si tratta dell’antico acquedotto, che riforniva Arquata Capoluogo fino agli anni ’50 (prima della costruzione dell’Acquedotto del Pescara), dotato tutt’oggi di una fonte freschissima, immerso tra castagneti secolari ed è allo stesso tempo facilmente raggiungibile a piedi, così come in bici, tramite una bella passeggiata in meno di un’ora lungo una comoda mulattiera dalla frazione di Camartina (essendo il capoluogo ad oggi zona rossa a seguito dei danni del terremoto).

 

La sorgente sia posizionata lungo il Grande Anello di Arquata, il Sentiero Europeo E1 e il Cammino nelle Terre Mutate.

 

Entusiasti i ragazzi di Arquata Potest, già da prima del sisma impegnati nel recupero dei sentieri e nella promozione del territorio, i quali tenevano particolarmente a questa riqualificazione: «Dopo aver ripristinato l’area della Fornace di Pretare prima e quella di Colle del Quarto (Picchio7), abbiamo subito puntato a quella che a noi sta più a cuore, meta delle prime passeggiate ecologiche organizzate dal 2011, quando è nata la nostra associazione.

 

“La Botte” è da sempre un punto di riferimento per noi Arquatani, e proprio per via del fatto che è situato appena sopra la Rocca, in un certo senso lo consideriamo come il primo cantiere di Arquata capoluogo, dove ad oggi, purtroppo, è ancora in corso la rimozione delle macerie.

Proprio per questo motivo, tramite l’iniziativa, ci tenevamo ad esprimere un concetto: Arquata ha voglia di rinascere, e ancora una volta lo dimostra con i fatti.
Perché sebbene nelle 6 frazioni non perimetrate la ricostruzione sia partita, ce ne sono ancora altre 7 dove tutto è fermo.

Ecco perché ne approfittiamo per ricordare agli uffici preposti e ai vari enti coinvolti nel processo di ricostruzione, che a 7 anni di distanza ci aspettiamo che da oggi le tempistiche vengano non solo enunciate, ma anche rispettate.
Pure per Arquata capoluogo, ad esempio, un iter chiaro e definito sembra stia prendendo forma, grazie all’impegno di tutti gli attori coinvolti. Adesso, però, non vogliamo più tempi morti, bensì la massima coordinazione tra gli enti coinvolti affinché le tempistiche siano ridotte all’osso.

 

Proprio per Arquata Capoluogo, ad esempio, l’iter enunciato a maggio 2023, durante la presentazione del progetto della Eucentre di Pavia, sosteneva quanto di seguito:
– entro ottobre si parlava di fine della rimozione delle macerie;
– entro fine anno ci auguriamo che venga pubblicato il bando elaborato sulla base degli studi della Eucentre di Pavia relativo alla ricostruzione di Arquata capoluogo;
– entro il 2024 contiamo davvero di vedere, come nelle altre frazioni, i primi cantieri anche ad Arquata capoluogo.

Il problema, però, è che da maggio – affermano i ragazzi dell’associazione – né il Comune di Arquata né le associazioni hanno più ricevuto informazioni in merito a questo iter.
E sinceramente un po’ la cosa ci preoccupa.

 

Ecco perché chiediamo con forza sia all’Ufficio Speciale Ricostruzione che al Commissario Speciale Guido Castelli e alla struttura commissariale di seguire da vicino la situazione in qualità di enti coinvolti in prima battuta.

Così come ci rivolgiamo agli altri enti, situati in seconda linea, che però seguono lo studio di fattibilità del progetto di Eucentre e che dovranno dare allo stesso modo la loro approvazione definitiva tramite conferenza dei servizi. Questo per permettere al bando della Eucentre di essere effettivamente messo giù: parliamo di enti quali la Regione Marche, la Provincia di Ascoli e Anac.
L’Usr, ad ogni modo, conosce bene tutti i passaggi amministrativi necessari: ecco perché ci teniamo a sollecitarli affinché davvero entro fine anno il bando possa essere pubblicato.

Perché ad Arquata il tempo è un lusso che non possiamo più permetterci, e anche le piccole iniziative come quella portata avanti presso “La Botte” ne sono la conferma».

 



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