Sulle voci che si stanno rincorrendo in queste ore sulla Fondazione Carisap, interviene il presidente Mario Tassi che puntualizza:
«Nel corso del mese di aprile del 2023 il Segretario Generale della Fondazione, dott. Fabrizio Zappasodi, ha ritenuto di trasmettere alla stessa Fondazione una Sua missiva, con la quale ha sollevato interrogativi in ordine alla legittimità di deliberazioni assunte nel corso del mese di aprile 2018 dal Consiglio di Amministrazione al tempo in carica, evidenziandone criticità in ordine ai riflessi organizzativi interni alla Fondazione, riguardanti anche la posizione istituzionale del Segretario Generale. Il Consiglio di Amministrazione – nella sua attuale composizione, diversa rispetto a quella dell’organo in carica nel 2018 – ha tempestivamente avviato, nel merito, un approfondimento in relazione a quanto evidenziato dallo stesso Segretario Generale a circa cinque anni di distanza dalle deliberazioni del 2018.
L’approfondimento, rimesso ad autorevoli professionisti distintamente indicati dal Consiglio di Amministrazione, dal Collegio dei Revisori e dall’Organo di Indirizzo e pronunciatisi con pareri resi nel corso dell’estate, ha consentito di verificare la sussistenza di alcuni disallineamenti tra l’assetto organizzativo della Fondazione, conseguente alle precedenti deliberazioni consiliari del 2018, e le fonti di disciplina interne. Due dei tre pareri legali raccolti, considerata anche la circostanza che l’assetto organizzativo in essere perdura dal 2018 senza che alcuno ne abbia messo in discussione la concreta adeguatezza, hanno suggerito di valutare l’introduzione di modifiche delle fonti di disciplina interne della Fondazione, tali da permettere un pieno allineamento tra le stesse e l’organizzazione.
Un terzo parere ha suggerito di valutare un ritorno alla situazione quo ante in mancanza di allineamento delle fonti normative interne. Il Consiglio di Amministrazione, anche sulla scorta di dei pareri, a inizio settembre ha proposto all’Organo di Indirizzo di dare corso alla valutazione delle modifiche necessarie per un pieno allineamento che consenta di superare ogni criticità dando nel contempo continuità all’assetto organizzativo della Fondazione consolidatosi negli anni, i cui positivi frutti per l’attività dell’Ente ed il territorio sono noti (e che è stato descritto di anno in anno negli stessi bilanci della Fondazione approvati dall’Organo di Indirizzo). L’Organo di Indirizzo, in data 11 settembre, ha tuttavia negato la propria disponibilità a percorrere tale direzione: di conseguenza il Consiglio di Amministrazione, pur auspicando una rimeditazione condivisa sul tema, ha preso atto della volontà dell’Organo di Indirizzo, avviando quanto necessario per dare corso ad una nuova revisione dell’asseto organizzativo interno della Fondazione, atta a rimuovere ogni profilo di criticità.
In questo quadro si è dovuto prendere atto, per quanto la stessa appaia sorprendente nella sua motivazione, della richiesta pervenuta da un ampio numero di componenti dell’Organo di Indirizzo volta alla convocazione di una seduta dello stesso organo con all’ordine del giorno la revoca per giusta causa dell’attuale Consiglio di Amministrazione: ritenendosi tuttavia, sulla base dei fatti, che la stessa possa essere il frutto di una oggettiva incomprensione. Non si comprende, infatti, come possa essere addebitata all’attuale Consiglio di Amministrazione l’adozione di delibere organizzative risalenti ad un periodo precedente alla sua nomina, laddove, al contrario, il Consiglio ha doverosamente dato corso, in coerenza con quanto indicato anche dai pareri legali raccolti, a quanto di sua competenza, anche in esecuzione delle delibere dell’Organo di Indirizzo.
E’ egualmente il caso di precisare che appartiene alla competenza esclusiva del Consiglio di Amministrazione la valutazione della condotta istituzionale tenuta dal Segretario Generale, la cui ipotetica rilevanza disciplinare potrà essere valutata soltanto quando, nel rispetto dei diritti attribuiti dalla legge ad ogni dipendente, lo stesso Segretario potrà motivare per quale motivo per quasi cinque anni egli non ha fatto valere le iniziative assunte solo di recente, avallando nei fatti un asseto organizzativo di cui solo oggi rileva le affermate irregolarità. Il Consiglio di Amministrazione di Carisap si è dunque mosso in assoluta conformità al principio di leale collaborazione tra gli organi della Fondazione che presidia, e non si può che auspicare che tale principio sia condiviso e praticato da tutti gli organi, avendo come unico scopo quello di assicurare il perseguimento dell’interesse dell’Ente».
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