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Investitori, alberghi diffusi e smart working: «Così rilanciamo il nostro Appennino, che sia una nuova Val D’Orcia»

LA RICETTA del commissario Guido Castelli lanciata oggi a Camerino nel convegno organizzato insieme all'Anci per rilanciare i paesi del cratere: «Ho lanciato la proposta di fare anche delle società veicolo comunali per poter valorizzare questo patrimonio abbandonato»
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Il convegno a Camerino

di Monia Orazi

 

Investitori stranieri e società di scopo comunali per evitare la ricostruzione a groviera di palazzi senza più proprietari o danneggiati, fondi di investimento per rilanciare i borghi mettendo a disposizione abitazioni per lo smart working o per l’albergo diffuso. E’ questa la “ricetta” lanciata questa mattina a Camerino durante il convegno organizzato dalla struttura del commissario alla ricostruzione Guido Castelli e Anci Marche “Meraviglie dell’Appennino centrale. Rigenerazione urbana, economica e sociale dei luoghi e dei borghi”.

 

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Guido Castelli

Ha spiegato il commissario Castelli: «Abbiamo bisogno di investitori per valorizzare i nostri borghi, che sono scrigni preziosi, identità di bellezza. Il pubblico può metterci i soldi, ma serve chi fa impresa. Dobbiamo favorire la conoscenza sulle grandi possibilità di questo pezzo d’Italia del cratere, offrendo, come dire, delle disponibilità agli investitori, anche internazionali, che si sono manifestati perché ci sono investitori che dicono di essere interessati alla nuova Toscana, ci dicono che il centro dell’Italia è meraviglioso. Questo convegno è servito a evidenziare le potenzialità secondo uno schema, che abbiamo sviluppato con i Comuni, Anci e con Camere di commercio, perché è chiaro che la fotografia del potenziale borgo da recuperare deve essere corredata da indicazioni concrete, perché investitori fanno il loro mestiere. Da questo punto di vista, quindi, noi vorremmo che alcune felici esperienze possano essere riprodotte, riproposte, cambiate».

 

Il riferimento di Castelli è alla Val d’Orcia in Toscana, con una serie di iniziative per favorire il lavoro da remoto nei borghi e il turismo tramite albergo diffuso, presentate da Roberto Rappuoli ex sindaco di San Quirico D’Orcia, ma anche a Santo Stefano di Sessanio dove l’imprenditore ed architetto Daniele Kihlgren ha investito ristrutturando in modo conservativo e trasformandolo in un albergo diffuso. Hanno completato la riflessioni Marco Bruschini direttore dell’agenzia per il turismo e l’internazionalizzazione delle Marche, Angelo Cacciotti della M3S società impegnata nella realizzazione di sistemi di monitoraggio antisismico per i piccoli borghi, fautore come general contractor di un progetto per la messa in sicurezza dei borghi storici, che prevede l’acquisto dei crediti di imposta, sul modello del superbonus, da parte di banche e fondi d’investimento. Il professor Tiziano Tempesta dell’università di Padova ha parlato del valore immateriale del paesaggio.

 

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Il rettore Claudio Pettinari

Il camerte Stefano Massari esperto della struttura commissariale ha parlato del ruolo dei fondi di investimento nella crescita del sistema economico. Castelli ha spiegato l’innovativo progetto che permetterà di recuperare quelle parti di centro storico che rischiano di non essere ricostruite, poiché abbandonate da tempo o perché i proprietari non si trovano, per cui ai sindaci sarà inviato un modello per segnalare eventuali situazioni simili sul proprio territorio: «Ho lanciato la proposta di fare anche delle società veicolo comunali per poter valorizzare questo patrimonio abbandonato. Trovare il modo di anticipare il rischio che la ricostruzione, che magari per qualche unità percentuale potrebbe saltare, non per la burocrazia ma perché manca il proprietario, o magari è in Canada e in Cile e non si trova. Per evitare questo dobbiamo formulare un progetto. Nel caso in cui ricorrano queste condizioni, si danno ai sindaci strumenti per la valorizzazione e ricostruzione, che vanno organizzate anche con normative adeguate, prendendo un impegno a rispettare alcuni criteri, quindi in massima rispondenza, di questi investimenti ai criteri di identità e storicità dei borghi».

 

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L’arcivescovo Francesco Massara

Ad aprire la mattinata i saluti istituzionali del sindaco di Camerino Roberto Lucarelli, di Paolo Calcinaro presidente Anci Marche, Francesco Acquaroli presidente della Regione, Chiara Biondi assessore alla cultura, Gino Sabatini presidente Camera commercio Marche, Claudio Pettinari rettore Unicam, l’arcivescovo di Camerino Francesco Massara che ha invitato ad uscire dal campanilismo, puntando sulle vie di comunicazione per rilanciare lo sviluppo, invitando ad accelerare sui tempi della ricostruzione, ha ricordato alla platea dei tanti sindaci presenti l’udienza del Papa il 24 novembre riservata ai paesi terremotati.


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