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Trasporto pubblico, i sindacati puntano il dito sulla Start di Ascoli: «Un inesorabile declino»

INTERVENGONO Cgil, Cisl e Usb nel cui mirino finiscono le scelte amministrative e dirigenziali che definiscono «incomprensibili». Parlano i segretari dei settori trasporti Ilario Valori, Claudio Sosi e Francesco Bracciani
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«Da diverso tempo ormai assistiamo a scelte amministrative e dirigenziali incomprensibili che hanno segnato un declino inesorabile della Start Spa. La mission di un’azienda di trasporto pubblico locale, in questo caso la seconda delle Marche, dovrebbe essere quello di razionalizzare, ottimizzare con cura i servizi assegnati, gestendo al meglio quelli già in esercizio e creandone di nuovi. La totale mancanza di spirito innovativo, l’imposizione di decisioni discutibili, hanno creato un ambiente di lavoro pesante nel quale regnano sovrane la disorganizzazione e la confusione».

 

Lo affermano in una nota i segretari sindacali del settore trasporto di Cgil (Ilario Valori), Cisl (Claudio Sosi) e Usb (Francesco Bracciani), che po aggiungono:

 

«Come se ciò non bastasse, rileviamo la disattenzione dell’azienda verso l’utenza ed il peggioramento della qualità dei servizi che è sotto gli occhi dei cittadini: dalla multicolore flotta dei mezzi che rende sempre più incomprensibile la tipologia di servizio erogato da quel bus, alla cronica irraggiungibilità del numero verde, strumento essenziale per fornire informazione ai trasportati, fino al sito internet, datato e scarsamente fruibile. Su questa errata gestione si pone anche il destino delle agenzie Start di Ascoli e San Benedetto, utili per l’acquisto dei ticket, degli abbonamenti, per le informazioni riguardo i percorsi ed orari: la prima è stata soppressa e la seconda, viste le decisioni e iniziative prese negli ultimi tempi, sembra destinata alla stessa sorte. L’insufficienza delle rivendite presenti sul territorio, costringe gli utenti ad acquistare il biglietto sul bus a prezzo maggiorato o a dotarsi di strumenti tecnologici che non tutti sono in grado di usare, in particolare gli utenti anziani.

 

La soppressione delle linee ministeriali per Roma ed aeroporti, ha portato ad una notevole riduzione di liquidità, di lavoro e ha privato tutto il nostro territorio di un servizio estremamente utile e che aveva anche avuto importanti risultati commerciali. L’azienda si è dimostrata totalmente incapace di affrontare le mutate prospettive di mercato ed anche le risorse derivanti dalla dismissione del patrimonio aziendale non sono state destinate ad iniziative di sviluppo. Anche il tema della sicurezza è stato colpevolmente trascurato, nonostante le costanti segnalazioni inerenti le pericolose uscite dai depositi con immissione su strade ad alta densità di traffico ed ancora si è sprovvisti di un qualsiasi impianto che regoli i flussi di traffico potenzialmente in conflitto.

 

E’ mancato nella programmazione del Tpl il dialogo con gli Enti per aggiornare i servizi alla nuove condizioni di viabilità dei centri cittadini, riducendo il rapporto ad una programmazione sempre più allargata dei servizi gratuiti di navetta che hanno prodotto il solo effetto di disabituare l’utenza a pagare il costo del servizio. Anche nel settore amministrativo, che pur è stato potenziato negli anni con immissioni di numerose figure professionali quando di converso diminuiva il personale viaggiante, si sono verificati inammissibili errori e si auspica che l’azienda possa al più presto giustificare decisioni, a nostro modo di vedere, non idonee in un’azienda di tali proporzioni.

 

Tutto ciò è imputabile anche alla mancanza di proficue relazioni industriali, che in ogni caso, a livello nazionale o aziendale, sono funzionali a regolare i rapporti tra i datori di lavoro e i lavoratori rappresentati dai loro organismi sindacali. Venendo a mancare il dialogo ed il confronto con chi quotidianamente è in strada, tra gli utenti, si è lasciato spazio solo all’arroganza, ad un decisionismo inefficace che ha prodotto l’evidente declino della Start, riscontrabile anche nei pessimi risultati economici. Abbiamo proceduto ad informare dettagliatamente della complessiva situazione gli Enti proprietari chiedendo un immediato intervento, rendendoci disponibili ad un confronto.

 

Da parte sindacale i lavoratori sono pronti a porre in essere tutte le azioni necessarie al fine di riportare produttività, con scelte giuste e concertate, serenità, accertando le responsabilità relative a tutte quelle criticità che hanno creato malcontento e disaffezione in tutti i settori dell’azienda, poiché il corpo degli autisti non si presta più a fare da capro espiatorio ad una pessima gestione. La Start Spa è l’azienda pubblica dei cittadini piceni e tale deve rimanere, non deve essere privatizzata e deve essere amministrata e diretta con competenza e rigore».


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