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Ascoli, Giannitti si presenta: «Qui per aprire un ciclo, Viali ha la squadra in pugno»

SERIE B - Il direttore sportivo, scelto dalla società al posto di Valentini, ha rilasciato le prime dichiarazioni da nuovo dirigente bianconero: «La mia gestione deve basarsi sul senso di appartenenza. La squadra è in crescita e sono fiducioso per il prosieguo del campionato. Pulcinelli mi ha trasmesso grande carica». Ad introdurlo il dg Verdone, con cui ha già condiviso un lungo periodo ai tempi del Frosinone
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Marco Giannitti e Domenico Verdone (foto Ascoli Calcio)

 

di Salvatore Mastropietro

 

E’ iniziata ufficialmente ieri l’avventura di Marco Giannitti come nuovo direttore sportivo dell’Ascoli. Per il successore di Marco Valentini non c’è tempo da perdere: già ieri ha incontrato squadra e allenatore per fare il punto della situazione in vista di un match, quello di sabato 7 contro la Sampdoria, importantissimo per proseguire nel percorso di crescita avviato da qualche partita. Quest’oggi, presso la sede di Corso Vittorio Emanuele, si è presentato agli organi di informazione, sottolineando le linee guida e le ambizioni che dovranno contraddistinguere l’area sportiva di cui sarà responsabile.

 

Ad introdurlo è stato il direttore generale Domenico Verdone, che con Marco Giannitti ha già lavorato ai tempi del Frosinone: «Voglio innanzitutto ringraziare Marco Valentini per il lavoro svolto negli ultimi due anni. Gli auguriamo una pronta ripartenza e le migliori opportunità professionali. Abbiamo effettuato questo cambiamento per ragioni operative e gestionali inserendo un nuovo dirigente nell’area tecnica. Ritrovo una persona con cui ho lavorato per oltre sei anni e con cui abbiamo condiviso momenti duri e bellissime soddisfazioni. Conosco l’uomo e il professionista, sono molto felice di poter lavorare di nuovo con lui. Gli auguriamo di raggiungere anche con l’Ascoli i traguardi che ha già conseguito nella sua lunga e brillante carriera. Non ci sono stati casting, siamo andati dritti sulla sua figura. Le parole di Pulcinelli su Valentini due settimane fa? Quando una proprietà parla dei propri dirigenti esalta sempre le qualità dei propri uomini, noi negli ultimi tempi abbiamo fatto delle valutazioni dell’area tecnica e abbiamo rilevato delle difficoltà legate alla parte gestionale».

 

Ha preso poi la parola Giannitti: «So che piazza è Ascoli, parliamo di una piazza con blasone importante. Sono venuto a lavorare nel quarto club più antico d’Italia, è un’enorme responsabilità. La mia scelta è avvenuta senza indugi. Ho già avuto ieri un confronto con i mister e con i ragazzi, ho visto uno spogliatoio con grande entusiasmo ed apertura totale. A livello di calcio giocato la squadra è in crescita, ha dato dimostrazione di compattezza e può crescere ancora tantissimo. La politica incentrata sui giovani? Gli incentivi della Federazione sono una cosa in più, ma per me un giovane è uguale ad un calciatore di 30 anni. Un calciatore deve essere valido per il progetto Ascoli a 360 gradi a prescindere dall’età. Per me in Serie B c’è un filo sottile tra vincere e perdere dettato dal senso di appartenenza e dalla maglia che porti. Il benvenuto del patron ha grandissima valenza, prima di tutto viene il fatto che l’Ascoli abbia 125 anni di storia e la responsabilità che tutti noi abbiamo verso questo blasone, poi arrivano tattica e tecnica».

 

Marco Giannitti

Giannitti si è fatto un’idea della rosa e dell’attuale situazione del gruppo di mister Viali: «Per la mia idea di calcio sono soddisfatto poiché vedo una squadra in crescita a livello mentale e dal punto di vista della ricerca del risultato. Il vero Ascoli con mister Viali si sta vedendo nelle ultime partite, prima ci sono state le vicissitudini del mercato. Non penso al mercato di gennaio, intanto vedo coesione tra gruppo e allenatore che mi fa ben sperare. Non sono entrato dentro ai discorsi tecnici, sicuramente ci sono delle carenze numeriche nel reparto difensivo, ma a breve risolveremo tutto visto il lavoro dello staff medico. Per il momento ho potuto apprezzare una grandissima struttura e per me non può che essere un vantaggio. Prima di tutto vengono i nostri calciatori, che sono uomini, e dobbiamo essere bravi a sostenerli. Sono abbastanza fiducioso, voglio aprire un ciclo che possa dare soddisfazioni all’Ascoli».

 

Giannitti con il dg Verdone (foto Ascoli Calcio)

Sulle richieste della società: «Stando a contatto con Pulcinelli, Verdone, Neri e De Santis ho potuto vedere un management molto presente. Un direttore sportivo da solo non va da nessuna parte, bisogna lavorare come un team. Il patron mi ha trasmesso l’idea di voler dare qualcosa di importante all’Ascoli, sono qui da un giorno e mi è stato vicino con 1500 messaggi. Per me questa è la terza piazza importante dopo Frosinone e Perugia, anche se non dimentico le vittorie dei campionati con Celano e San Marino. Vincere è bello, ma lasciare il segno è ancora più bello. Voglio essere il più umile possibile, un diesse vince se ha tante componenti che lo seguono».

 

Giannitti si è poi focalizzato più nel dettaglio sulla rosa bianconera: «Non dobbiamo focalizzarci troppo sui nomi dei giocatori, senza esaltarsi né deprimersi troppo in caso di vittorie o sconfitte. Se la città, la squadra e la società guarderanno avanti con lo stesso obiettivo allora potremo fare grandi cose. Dobbiamo puntare sul senso di appartenenza, ogni volta che sono venuto al “Del Duca” ho visto uno stadio pieno. Ascoli non deve essere un punto di partenza, ma un punto di arrivo. A livello di campo questa squadra deve andare avanti con entusiasmo, contro la Sampdoria sarà una partita dura, so solo faremo una partita di grande intensità. Devo fare i complimenti a Viali, ha la squadra in pugno e sta dando una mentalità nonostante le difficoltà. Non conoscevo il mister direttamente, lo avevo incontrato in Serie C con il suo Cesena e mi fece una grande impressione. Conosco Falzerano e Falasco, ma ora voglio entrare nel gruppo e capire, sarà un lavoro lungo e giornaliero».

 

Chiosa sul settore giovanile: «Ho conosciuto il responsabile Nosdeo. Lo scorso anno la Primavera ha disputato un campionato importante sfiorando la promozione. Per me sarebbe un orgoglio portare in prima squadra qualche ragazzo da sotto. Stanno lavorando bene, ho visto una Primavera strutturata e con motore».


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